Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui ro il loro dovere. Considera che sarebbe un gran guaio che il fascismo fac– cia fiasco troppo presto prima che sia preparata la successione. Ma nello stesso tempo trova che Mussolini non tiene in mano i suoi: Zaniboni era d'accordo con Mussolini quando andò da D'Annunzio; ma mentre Musso– lini era a Londra, ci fu il pronunciamento dei seguaci contro di lui; e da Londra Mussolini dové dare macchina in dietro, col telegramma Farinac– ci. I disordini di Brescia, Torino, ecc. sono la prova che Mussolini non può dominare i suoi. Ultima informazione avuta da Amendola. Il governatore civile della Cirenaica, Beccaro, fu richiamato da Federzoni dopo alcuni giorni che era arrivato a Bengasi, perché aveva fatto rimpatriare un meneur fascista, che gli creava disordini. Questo fascista, tornato a Roma, mise in moto il partito, ed ottenne il richiamo di Beccaro. Un generale governatore a Bengasi; uno, questore a Torino; uno, que– store a Palermo; uno, prefetto a Cagliari. 29 dicembre, Santa Fortunata, Capo di Sorrento Sono oramai passati quattordici anni dal giorno, in cui vidi distrutta tutta la mia vita precedente, in un attimo solo. E non riesco ancora a pen– sare a quella tragedia senza sentirmi incapace di dominare il disordine del mio spirito. Il ricordo di quel che perdetti allora - specialmente del mio primo bambino - mi è tuttora intollerabile. Eppure piu spaventoso fu l'an– no che seguf alla mia sciagura. Come non perdetti allora la ragione, non so. Nessuno saprà mai, nessuno potrà mai immaginare che cosa fu la mia vita per circa un anno. E tuttavia non mi è possibile pensarci. Tutta la mia ragione è legata allo sforzo vittorioso di non ricordare, di non pensare. Nei giorni che sono stato a Roma, specialmente nella conversazione che ebbi con Amendola, mi si è presentata chiaramente allo spirito quella che può essere la prossima soluzione della crisi fascista. Mi par probabile una divisione, nel Ministero, fra Federzoni e Mussolini e nel paese fra nazionalisti e fascisti. I nazionalisti, sostenuti da Casa Reale, avrebbero con sé l'esercito, o per essere esatti gli alti gradi dell'esercito, e la Banca Com– merciale e la grande industria protezionista e gli agrari; Mussolini avrebbe con sé la Massoneria di Palazzo Giustiniani, i socialisti unitari, le ·organiz– zazioni operaie, gli squadristi - se questi riesciranno a non farsi control– lare dalle autorità militari. Probabilmente, la Casa Reale lancerà D' An– nunzio contro Mussolini. In una lotta di questo genere, se si manifes_tas– se, Mussolini avrebbe la peggio. Ma il nuovo Ministero Federzoni sarebbe anche peggiore di quello di Mussolini. Sarà .interessante vedere, fra un certo tempo, che cosa sarà avvenuto di queste mie ipotesi. 61 BiblotecaGino Bianco

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