Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo dicati, un condannato all'ergastolo per diserzione, un ex vigilato speciale condannato a 6 anni per diserzione. Che la organizzazione dei legionari contenesse elementi di questo ge-– nere, lo sapevano tutti da un pezzo. La questura se ne avvede solamente quando al Governo conviene di sfasciare la organizzazione. Se si faces.– sero ricerche nei fasci, si vedrebbe che i pregiudicati, gli ergastolani, 1 disertori formano l'elemento piu attivo anche in questa organizzazione. Dissidi sott'acqua fra Mussolini e i nazionalisti per la organizzazione militare dei due partiti. È venuto a trovarmi l'avv. Finzi. Molto deluso su Mussolini, che si rivela incapace di disciplinare il movimento fascista. Ogni gruppo locale fa quel che vuole: siamo in regime soviettista. Philipson gli diceva sta– mane che lui non riesce a trattare con nessuno: quando ha parlato con Tamburini, non ha conchiuso nulla, perché in ogni paese bisogna rico– minciar da capo; ognuno fa a modo suo, e il fascismo è diviso in ciascun comune in fazioni, di cui l'una dice bianco e l'altra dice nero. Il sottosegretario Finzi gli diceva a Roma che se Coselschi non smet– teva di intrigare, lo avrebbe fatto arrestare: questa minaccia deve aver– gliela fatta nei giorni passati. Coselschi era stato già sconfessato presso Mus– solini da D'Annunzio. Questi è addirittura rammollito: dà sempre ra– gione all'ultimo che va a parlargli. La Baccara lo esaurisce e rimbecilli– sce. Sic transit gloria mundi. 26 dicembre, Roma De Viti mi ha raccontato ieri sera alcuni aneddoti interessanti. Nell'agosto 1922 egli ebbe una conversazione col comm. Bianchini, presidente della Federazione bancaria, il quale gli disse che la Federazione aveva speso somme enormi per sussidiare i fascisti, ma ora erano preoccu– pati perché il fascismo sfuggiva loro dalle mani e accennava a voler con– quistare il governo per conto proprio. La conversazione è interessante: perché docnmenta che fino dall'estate del 1922 i grossi capitalisti nota– vano l'autonomia acquistata oramai dal fascismo. I militari lavorarono per ordine di Bonomi e di Giolitti d'accordo con gl'industriali e gli agrari fra la fine del 1920 e i primi del 1921; ma via facendo si avvidero di poter lavorare per conto proprio. Sarebbe interessante vedere quando precisamen– te ciò avvenne. Zagari, che è amico di Michele Bianchi, ma che non mi sembra fonte assai sicura, ha raccontato a De Viti che Mussolini prirria del colpo di stato era assai preoccupato dell'atteggiamento di D'Annunzio. Andò personal– mente da D'Annunzio a proporgli la presidenza della repubblica: D' An– nunzio rifiutò, e telegrafò al re la sua fedeltà. Ricercare nei giornali la 52 BiblotecaGino Bianco

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