Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo 21 dicembre Sembra oramai chiaro che D'Annunzio si sottomette a Mussolini. È bastato il primo accenno di violenza contro i legionari perché questi si sbandassero. Queste organizzazioni private armate si dissipano come om– bre non appena il Governo minaccia sul serio. I fascisti sono onnipotenti, perché esercito, polizia, magistratura stanno alle loro spalle. Si squaglie– ranno anch'essi non appena la gerarchia militare troverà comodo sba– razzarsene. 23 dicembre "Se lei vuol veramente sapere perché tutti quelli inglesi, che amano veramente l'Italia, hanno salutato l'avvenimento di Mussolini con gioia e sollievo, glielo dirò: ma non si offenda. Qui sento le stesse parole sem– pre ripetute: Grazie a Dio, forse Mussolini potrà finalmente fare del– l'Italia una nazione civilizzata; la posta, il telegrafo, le ferrovie, i telefoni, insomma tutte le cose che appartengono a nazioni civili funzioneranno finalmente e si potrà viaggiare senza pericolo di essere uccisi." Da una lettera di Londra di L. B. Per chiarire il colpo di stato dell'ottobre 1922, ricordare che si temeva un movimento dannunziano a Roma per il 4 novembre 1921? Ma D'Annun– zio non si mosse da Gardone; e Novello Papafava mi diceva a Gargognago nell'ottobre che D'Annunzio non si sarebbe mosso, perché Bonomi lo aveva pagato perché non si movesse: alcuni milioni a titolo di mezzi per siste– mare i legionari di Fiume. Probabilmente questa assenza di D'Annunzio fu il principio della fine del prestigio di D'Annunzio fra gli elementi fa– scisti piu accesi. E Mussolini cominciò a prendere il posto di D'Annunzio nelle manovre militari. Leggo un opuscolo Il Fascismo: origini, sviluppo, finalità di xxx de– putato al Parlamento, Milano, La Modernissima, 1922. Il Secolo ha detto che è scritto da una "eminente personalità" del gruppo socialista-riformi– sta. Sarebbe, dunque, Bonomi l'autore. E il lavoro rivela, mi sembra, la mentalità semplicista, chiara di chiarezza superficiale, di Bonomi. 8 Il Bonomi nota che l'offensiva armata contro i socialisti comincia dopo le elezioni amministrative del 1920 (p. 28), quando la occupazione delle fabbriche aveva dimostrato la vanità della minaccia rivoluzionaria. L'offen– siva comincia nelle provincie agrarie: Bologna e Ferrara, novembre e di– cembre 1920. Inesatto; l'offensiva era cominciata ne-Ila Venezia Giulia. • Era Labriola! [Cfr., ancora a p. 91, i dubbi di S. su tale attribuzione a Labriola, che pure è quella esatta. N.d.C.] 50 BiblotecaGino Bianco

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