Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui 10 dicembre Per capire le origini e il carattere del movimento fascista occorre te– ner presenti parecchi fatti e sintomi degli ultimi quattro anni, che al loro primo apparire passarono inosservati. Fino dalla primavera del 1919 esiste un movimento, che ha il nome di "fasci di combattimento," intorno a Mussolini. Sono molti "arditi" smobilitati, che si raccolgono a Milano intorno a Mussolini. Già allora Mussolini si circondava di "camicie nere," fortificava la redazione del Popolo d'Italia con cavalli di frisia, ornava la redazione con bandiere nere, teschi, armi, e altre ciarlatanerie simili. E le spese di queste compagnie armate le facevano gl'industriali: gli Ansaldo, Borletti, sopra ·tutti. E il Popolo d'Italia era diffuso fra i soldati a spese delle autorità militari di terra e di mare. Impresa di questa prima coalizione di industriali, generali, arditi disoccupati, fu l'incendio all'Avanti/ nell'aprile del 1919. Gl'industriali e Mussolini cercarono di impadronirsi del movimento dei combattenti. Zavattaro, che era nel 1919 segretario regionale per la Toscana, racconta che Borletti gli fece offrire per l'organizzazione del denaro in abbondanza, affinché i combattenti continuassero a "difendere la patria contro il bolscevismo." Zavattaro rifiutò. Al Congresso dei combattenti, di Roma, maggio 1919, lo stato d'ani– mo della massa non era punto mussoliniano né dannunziano. Quando l'on. Acerbo propose un saluto a D'Annunzio, il congresso lo zitti: e non salutò niente. Quando Ferruccio Vecchi, condannato poi per truffa, pro– pose che Mussolini fosse invitato ad intervenire, il Congresso lo urlò; e siccome faceva il prepotente, fu buttato fuori a spintoni. Insomma, nei primi mesi dopo la guerra, Mussolini faceva molto bac– cano, disponeva dei denari degl'industriali, era aiutato sottomano dagli stati maggiori della guerra e della marina, ma non aveva che un'influenza assai limitata. Salito al potere il Ministero Nitti, fu vietata da Nitti la spedizione in Georgia e la guerra alla Jugoslavia. Allora i militari cominciarono a pen– sare di fare di testa loro, disobbedendo al Governo civile; e nello stesso tempo gl'industriali scatenarono i tumulti annonari del luglio. Questi tumulti contro gli "affamatori" furono suscitati dalla stampa nazionalìsta e industriale: il Popolo d'Italia, il Resto del Carlino, la Na– zione, l'Idea Nazionale furono sfrenatissimi contro gli affamatori. A Fi– renze i tumulti cominciarono dopo un articolo incendiario di Scarfoglio sulla Nazione. Il Giornale del Popolo raccontò poi che a Roma gli operai di una fabbrica furono pagati egualmente dagl'industriali per le giornate che non avevano lavorato. Bisognerà a suo tempo che io coll'aiuto dei quo,.. tidiani locali ricostruisca questa eccitazione sistematica dei giornali ·per avere i tumulti annonari. A Firenze i combattenti erano incerti sul da fa– re: Zavattaro raccontava ieri sera che all'adunanza serale lui sosteneva che 41 BiblotecaGino Bianco

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