Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Se1-itti sul fascismo lards, oltre che dei fascisti residenti a Parigi." Perciò l'assassinio poteva es– sere avvenuto non per un mandato di Navale-Emanuele-Ciano-Anfuso– Mussolini, ma in seguito ad un altro mandato dato ai cagoulards da "fa– scisti residenti a Parigi," o per libera decisione dei cagoulards medesimi. Prima che il nuovo processo fosse "celebrato," come si dice in gergo legale, a Perugia, la Corte di Assise di Parigi, nel novembre 1948, con– dannò Métenier a venti anni di lavori forzati, J akubiez all'ergastolo, e al– tri imputati da 5 a 15 anni; i latitanti furono condannati a morte (Le Mon– de, 19 novembre 1948). Di un mandato italiano non si parlò mai né durante la inchiesta giudiziaria, né durante il pubblico dibattimento. Questo fatto • si spiega perfettamente. Métenicr non aveva mai avuto nessun interesse a spiegare ai suoi scherani che essi eseguivano un mandato proveniente dal– l'Italia: avrebbe imbarazzato il loro "orgoglio patriottico"; lui dava gli or– dini e pagava; loro eseguivano senza domandar altro; sulla origine del man– dato non sapevano nulla e non avevano nulla da dire. Lo stesso Métenier non aveva nessun interesse a raccontare di aver eseguito un mandato ita– liano. Finché non venissero fuori prove di siffatto mandato, non spettava a lui aggravare la propria posizione con una informazione di quel genere. Quanto al giudice istruttore, che nel 1938 fece l'inchiesta, costui non andò nell'indagine al di là degli esecutori materiali e del loro mandante immediato. Nel gennaio 1938, proprio dopo l'annunzio eh~ il delitto era stato compiuto da cagoulards, una crisi ministeriale condusse al potere in Francia il ministro Daladier. Il Daladier non voleva che si facesse alcuno scandalo sull'affare Rosselli. Proib1 finanche che nell'iscrizione messa sulla tomba dei Rosselli, al Père-Lachaise, fosse messo che i due fratelli, insie– me assassinati, insieme aspettavano che in Italia il sacrificio delle loro gio– ventu affrettasse il trionfo dei loro ideali. Quelle parole "in Italia" dovet– tero essere sostituite con puntini. Il giudice istruttore ricevé ordine di ac– certare le responsabilità del delitto compiuto su territorio francese da fran– cesi (e anche su questo terreno non risalire troppo in alto) e non occuparsi di altro. Esclusa ogni indagine che potesse inciampare in qualche italiano, Anfuso fu assolto. Nel processo di Perugia, che ebbe luogo nell'ottobre 1949, Anfuso con– tinuò ad essere uccel di bosco. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Durante il dibattimento, Carmine Senise, che assisteva nel 1937 il di– rettore generale della pubblica sicurezza Bocchini, attestò di avere saputo dal Bocchini che Emanuele si era assunto la paternità del delitto Rosselli parlandone con lui. Ma Emanuele e Navale, non piu latitante, negarono ogni cosa. I do– cumenti del 1937? Interpolati con le parole riguardanti i Rosselli chi sa mai da chi. I processi verbali delle deposizioni fatte da Emanuele innanzi al giudice istruttore Robina, e firmati dallo stesso Emanuele? Falsificati. Le deposizioni dell'Emanuele nel processo del 1945? Mai sentite nominare! Navale riscodellò la sudicia storiella che "si era tentato di indurre Carlo 630 BiblotecaGino Bianco

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