Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo che per questo suo serv1z10 Navale ebbe una promozione per menti ecce– zionali." Interrogato sul progetto di sopprimere l'anarchico Bonomini, ne– gò di aver detto al giudice istruttore di essere stato minacciato dall'Ema– nuele perché si rifiutava di tener mano alla soppressione del Bonomini. Ne– gò di essere stato informato dall'Emanuele sull'assassinio Rosselli e altri progetti. "Non ho letto il verbale della deposizione innanzi al giudice istruttore Robino prima di firmarlo"; "è tutta una fantasia, è un romanzo giallo mal fatto." "Io non ho detto nulla di quanto vi è scritto." Fu as– solto con formula dubitativa, non essendoci contro di lui altro che la chia– mata di correo fatta da Emanuele. Sarebbe interessante accertare, con uno spoglio del Bolletti'no del Ministero della guerra, se veramente il Navale ottenne una promozione per merito eccezionale, e quando, cioè se dopo il giugno 1937. Ma la ricerca non è indispensabile, data la copia di altre pro– ve, e poi si potrebbe sempre affermare che la promozione fu dovuta ad altre non criminose imprese. Degli assenti, Anfuso, Navale e Roatta furono condannati all'ergastolo. Non c'è dubbio sulla responsabilità di Anfuso. Costui, dopo avere cu– cinato l'apologia controproducente del 1945, ammise nel febbraio 1946, in una deposizione innanzi al giudice istruttore francese, di .ivere ricevuto da Ciano nel 1937 l'incarico di mettersi a contatto con alcuni capi dei cagou– lards; si incontrò dapprima a Torino con Métenier, che domandava armi; rifer1 a Ciano e questi riferi a Mussolini; fu deciso che lo stato maggiore italiano avrebbe fornito fucili-mitragliatrici e granate; un secondo incontro avvenne a San Remo con quel Darnand, che doveva in seguito diventare comandante della milizia fascista sotto Pétain; costui gli presentò il pia– no di un'internazionale fascista; tanto Métenier quanto Darnand erano agenti di Eugène Deloncle, capo dei cagoulards; Anfuso fece un rapporto favorevole (Times di Londra, 4 febbraio 1946; Le Populaire di Parigi, 3-4 febbraio 1946). Troviamo qui una nuova conferma dettagliata (se ce ne fosse bisogno) di tutte le affermazioni essenziali fatte da Emanuele sugli incontri di Anfuso coi capi dei cagoulards a Torino e a San Remo. Contro Pariani c'era la necessità di pensare che Angioy non poteva es.– sere stato informato di quel che Emanuele e Navale preparavano, senza che Pariani ne fosse anche lui informato. D'altra parte, come abbiamo già det– to, poteva essere per l'uno e ]'altro invocata la possibilità che si fossero la– vate le mani dell'affare, voluto fuori della loro responsabilità da Mussolini e affidato a Ciano e Anfuso. L'Alta Corte lo assolvette "per non provata reità." Viceversa la Corte condannò Angioy, che era nelle identiche condizio– ni di Pariani, a venti anni e sei mesi di reclusione, ridotti a dieci anni per la sua resistenza ai tedeschi. Un rinvio ad altro giudizio sarebbe stato assai piu ragionevole. 11entre Pariani, che nel 1937 stava a Roma a contatto con Angioy, Mus– solini, Ciano e Anfuso, fu assolto per non provata reità, Roatta fu condan- 628 BiblotecaGino Bianco

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