Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Il processo dei cagoulards ebbe luogo alle Assise di Parigi, dall'l 1 al 18 novembre 1948. Uno fra i capi dei cagoulards, Métenier, fu condannato a venti anni di lavori forzati: Jakubiez ebbe i lavori forzati a vita; Puireux, quattro anni di lavori forzati; i latitanti furono condannati a morte. Ma Bouvyer e Foran vivono oggi in Parigi: forse furono giudicati in qualche altro processo, di cui mi è sfuggita la notizia; e scontata la pena, vivono la vita di pacifici borghesi, come - mi figuro - Puireux. Anfuso non fu neanche processato. Il lato italiano della faccenda continuò a non interes– sare la giustizia francese. Giustizia italiana Il pubblico dibattimento della causa per l'assassinio dei Rosselli ebbe luogo a Roma, innanzi all'Alta Corte di Giustizia per la punizione dei de– litti fascisti, dal 29 gennaio al 12 marzo 1945. Non credo vi sia mai stato un dibattimento messo insieme piu be– stialmente. Furono "amalgamati" quattro gruppi di imputati, che non ave– vano fra loro nessun legame né cronologico, né geografico, né logico, salvo l'accusa di avere contribuito "con atti rilevanti" a mantenere in vigore il regime fascista. Per questa accusa avrebbero potuto essere "amalgamati" in– sieme in un unico processo parecchie migliaia d'italiani. In aggiunta a quegli "atti rilevanti," comuni a tutti gli imputati, due di costoro avrebbe– ro avuto mano negli assassint di re Alessandro di Jugoslavia e del ministro francese Barthou, avvenuti a Marsiglia nel 1945; uno era responsabile di essere stato sottosegretario agli Esteri durante la guerra contro l'Abissinia nel 1935-36; uno era accusato per malversazioni in Albania; uno per l'ag– gressione alla Grecia nel 1940. C'erano anche gli accusati per l'assassinio dei Rosselli ma nel polpettone erano rimescolate insieme a casaccio perso– ne evidentemente colpevoli, persone di responsabilità incerta e persone con– tro le quali non vi era l'ombra della minima prova. Non c'era finalmente senso nell'accusare di "atti rilevanti," diretti a mantenere in vigore il re– gime fascista, uomini come Angioy, Emanuele, Navale, Petragnani, che avevano servito in uffici militari, tecnici e segreti, senza mai partecipare ad attività politiche vere e proprie. Tanto valeva portare innanzi all'Alta Corte tutti i funzionari militari e civili italiani: chiunque dal 28 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 non aveva presentato le dimissioni, poteva essere ac– cusato di aver mantenuto in vigore il regime. Quel pasticcio si spiega con la vanità del pubblico accusatore, Berlin– guer, che sperò di passare alla storia, nuovo Fouquier-Thinville, montando un processo tipo Rivoluzione francese, e, invece di raccogliere prove con metodo critico e obiettivo, accumulò motivi di annullamento per la Cas– sazione. Lasciando da parte i capi di accusa, che non ci interessano, e nell'af- 626 BiblotecaGino Bianco

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