Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'assassinio dei Rosse/li ne." Ma né il Diario Ciano, né i documenti, né altre prove confermerebbe– ro per l'affare Rosselli le chiamate di correo fatte dall'Emanuele, se non esistesse un memoriale di Anfuso datato "Berlino, febbraio-marzo 1945." Lo metto sotto gli occhi del lettore, alleggerendolo delle parole inu– tili, dando al racconto un migliore ordine cronologico e logico, e dividen– dolo in paragrafi. numerati, come si fa coi testi classici, affinché riesca piu agevole seguire la discussione a cui esso dà luogo. 1) Fra il 1936 e il 1937, l'Emanuele si presentò al gabinetto del ministro Ciano, come il capo del servizio controspionaggio. Raccontava di "attentati, fughe pericolose, sottrazione di documenti, esecuzioni, scoppi di bombe." "Siccome la premessa a tali ope– razioni era il servizio della Patria, il muto sacrificio della propria personalità a vantag– gio degli scopi perseguiti dallo Stato, l'obbedienza agli ordini ricevuti dai suoi superiori," né Anfuso, né quanti erano al corrente di quelle attività "scorgevano alcunché di ripro– vevole; al contrario." Emanuele per propiziarsi Ciano e accelerare la propria carriera, contava sul fatto che Anfuso era come lui siciliano. Quando "prelevava" documenti piu interessanti del solito, li portava come primizie a Ciano e le primizie da Ciano passava– no a Mussolini. 2) "Con le proporzioni assunte dalla guerra civile in Spagna, l'attività di Emanue– le divenne febbrile: egli creò una centrale per la guerra di Spagna, che si incaricò di sabotaggi, esplosioni, affondamenti di navi e attentati." "Ad onta delle sue accresciute bisogne, continuava ad essere servizievole con noi, e perché gli affari di Spagna erano, in massima parte, devoluti al nostro Ministero, moltiplicava confidenze e premure." 3) "Attraverso le relazioni da lui intrattenute con gli elementi che lo aiutavano nell'azione di sabotaggio a favore della Spagna franchista, egli si abboccò con un uffi– ciale del Deuxième Bureau francese, avente mansioni pari alle sue, il quale, a sua volta lo mise in contatto con le organizzazioni di Destra francesi, anche esse aventi ramifica– zioni in Spagna. Sulla natura di questi suoi rapporti ben poco sono in grado di poter dire: Emanuele mi informò, solo in un secondo tempo, che si trattava dei cagoulards, e mi fece i nomi di Deloncle e Métenier." "Appresi che i contatti erano da lui mantenuti per tramite di un suo dip~dente: il maggiore Navale, che dirigeva una filiale del con– trospionaggio a Torino." "Comunque, egli gettò in pasto all'interesse del ministro e mio il seguente boccone: una organizzazione francese di Destra, alla quale presiedeva nientemeno che un maresciallo di Francia, desiderava intendersi con l'Italia fascista per stabilire una futura, permanente alleanza fra i due paesi, qualora fosse riuscita ad impa– dronirsi del potere, attraverso l'attuazione di un vasto movimento rivoluzionario. I con– giurati domandavano soltanto armi e possibilità di rifugio in Italia: niente aiuto finan- . . ,, ziano. 4) "Il conte Ciano ne rifed a Mussolini. Mussolini trovò che convenisse sentire come stavano le cose." "Di conseguenza mi venne ordinato di toccare il polso agli emis– sari francesi. Su questi miei incontri, due in tutto, uno a Torino, l'altro a San Remo, riferii verbalmente e per iscritto a Mussolini e al ministro." "I congiurati non si fecero bene identificare, sebbene io abbia avuto motivo di ritenere che il secondo di essi, quello di San Remo, fosse il Darnand" [il Dd del rapporto Navale 2 aprile 1937]. "Sul mare– sciallo di Francia difettavano le precisazioni, per quanto ,su un pezzo di carta, allora esibi– toci, si potesse cavare il nome di Franchet d'Espérey. Spiegai tutto a Mussolini, riferen– do, soprattutto, le insistenze che mi erano state fatte perché venissero fornite le armi." "A questi colloqui prese parte, naturalmente, Emanuele, ed a quello di Torino, mi sembra, anche il Navale." "Delle armi si occupò lo stato maggiore e credo che una cer- . ,, ta parte vemsse consegnata. 5) "Cosa, in quell'anno 1937, continuasse ad ordire l'Emanuele coi cagoulards, il Deuxième Bureau, la sua filiale di Torino, e la Spagna, lo ignoro assolutamente, e lo . " [ d d. "I . " ' d d. " 'd " giuro. Quan o un uomo ice o giuro e come quan o ice evi entemente : non BiblotecaGino Bianco

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