Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo di cui si ha conoscenza preventiva, ma di cui si sa che altri lo eseguirà ad ogni modo, se potrà. C'è anche la chiamata di correo dell'Emanuele contro Roatta. Costui nessuno di noi amerebbe sentirselo intorno di notte, e neanche di giorno. Tutta quella gente del SIM suscita una ripugnanza invincibile. Ma qui non si tratta di dare opinioni morali su un individuo: si tratta di giudi– care se un uomo è degno della galera o no. Orbene, con tutto il rispetto che sento per l'intelligenza e l'integrità morale di uomini come Achille Battaglia e Federico Comandini, che sostennero vigorosamente l'accusa con– tro Roatta, non mi pare che esistano contro costui (ripeto: nell'affare Ros– selli, di cui mi occupo) prove sicui:-e. Nei primi mesi del 1937, quando l'assassinio fu definitivamente de– ciso ed eseguito, Roatta si trovava nella Spagna fino dall'estate del 1936, per la guerra fra repubblicani e franchisti. Egli afferma, e niente lo smen– tisce, che mentre egli era in Spagna, il comando effettivo del SIM era te– nuto non da lui, ma dal colonnello Angioy; lui continuava a tenere nel– l'annuario quel comando, perché era in Spagna sotto falso nome, e l'an– nuario doveva dimostrare che lui stava sempre in Italia. Anche se avesse continuato dalla Spagna a dirigere effettivamente il SIM, non c'era nessun bisogno che l'ordine per la soppressione di Rosselli facesse il viaggio da Roma alla Spagna, per tornare dalla Spagna a Roma, prima di passare da Roma in Francia. Bastava che l'ordine andasse senz'altro da Roma a Tori– no. Non si trattava di una grande operazione strategica! Ci fu, è vero, un viaggio di Emanuele in Spagna sui primi del feb– braio 1937. Ma prima ancora di iniziare quel viaggio, il 29 gennaio 1937, Emanuele aveva presentato il programma di operazioni, "in ottemperan– za agli ordini ricevuti." Ricevuti da chi? Da Roatta che stava in Spagna, oppure da chi stava a Roma? In quel programma Emanuele domandò di essere autorizzato ad andare in Spagna per essere "orientato" sulle opera– zioni di sabotaggio da essere compiute "sul posto," cioè su quella costa al sud di Barcellona, dove sarebbe stato il caso di stabilire un deposito per gli ordigni necessari ai sabotaggi. La proposta del viaggio si può ben spiegare anche col desiderio in Emanuele di guadagnare un po' di denaro grazie a trasferte per immaginarie necessità di servizio, o qualche medaglia per un atto di valore piu o meno inventato. Difatti l'uomo riesd a scroccare una medaglia al valor militare per avere partecipato alla presa di Malaga, dove arrivò dopo che i soldati italiani vi erano entrati. Il memoriale Anfuso E Ciano? E Anfuso? Nel Diario di Galeazzo Ciano troviamo sotto il 29 novembre 1937 che l'Emanuele è "uomo prezioso," e sotto 1'11 giu– gno 1938 che "Emanuele è abile, senza scrupoli, e sempre pronto all'azio- 614 BiblotecaGino Bianco

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