Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'assassinio dei Rosse/li selli, chiedendo in compenso di poter acquistare per ora (a pagamento) al– meno 100 moschetti Beretta semi-automatici. "Il Rosselli è già seguito e vi– gilato nelle sue abitudini." Navale propone di accettare l'offerta; ma le ar– mi non dovrebbero .essere consegnate che "a colpo Rosselli effettuato" (CoN– TI, op. cit., pp. 236-39. Il documento è pubblicato dalla Conti, chi sa mai perché, senza le ultime linee, senza la data e senza la firma del Navale). Con questi documenti si comincia a camminare finalmente su terreno sicuro. Essi danno la prova che già a fine gennaio 1937 la "soppressione di persone incomode" era desiderata a Roma; che fino dal 3 febbraio 1937 l'agente "Francesco" aveva ricevuto l'ordine di iniziare gli studi per ese– guire quel desiderio e Carlo Rosselli era una delle vittime designate; che prima del 22 marzo 1937 Carlo Rosselli era stato indicato ai cagoulards co– me bersaglio da colpire; e che il 22 marzo 1937 il dirigente dei cagoulards si impegnò definitivamente a fare eseguire il colpo. Ora rientra in ballo l'Emanuele. Negli interrogatori del 6 e 8 novembre 1944 (CoNTI, op. cit., pp. 279-85), costui, messo di fronte ai documenti, ne ammise la autenticità e veridicità. Ripeté di avere avuto nel 1937 dal colon– nello Angioy, fra gli altri ordini, anche quello della "eliminazione di per– sone incomode nella Francia e nella Spagna"; ed enumerò fra i resultati ottenuti "l'assassinio dei fratelli Rosselli" [errore di memoria nel plurale, dato che Nello non era in causa]. Inoltre Emanuele tirò in ballo il generale Mario Roatta, al quale aveva solamente accennato nell'interrogatorio del 17 settembre, senza implicarlo nell'affare di cui si discuteva (CoNTI, op. cit., p. 261). Questa volta l'Emanuele precisò che tutta l'attività sua e dei suoi col– laboratori fu svolta in perfettissimo accordo col comando del SIM, ed anzi per ordine del ca– po del SIM, il quale a quell'epoca era il generale Roatta; questi, essendo anche capo del corpo di spedizione italiano in Spagna, esercitava il comando a mezzo del colonnel– lo Angioy; fra i due vi era stretto collegamento e una perfetta intelligenza. Insieme al Roatta, l'Emanuele tirò in ballo anche il tenente dei carabi– nieri, Manlio Petragnani, come il "Francesco' del rapporto 3 febbraio 1937. Aggiunse che Il Ministero della guerra era a perfetta conoscenza di tutto quanto si faceva al SIM e ciò si comprende facilmente quando si pensa che il sottosegretario di Stato alla Guerra [Pariani] era anche capo del SIM. Ufficiali del SIM e dello stato maggiore dell'esercito, elementi politici del Ministero degli esteri,. persone a cui spettava la massima responsabilità del Ministero alla guerra, il capo di stato maggiore, tutte queste persone .. . ~ non solo erano a perfetta conoscenza dei fatti, e mantenevano perfetta intelligenza col SIM, ma per ogni singola azione erano sempre preventivamente consultati. 611 BiblotecaGino Bianco

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