Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo di Stato Pariani. Da ciò deduco che l'ordine in parola fu da questo trasmesso direttamen– te al colonnello Angioy, dopo averlo a sua volta ricevuto da Ciano e dall'Anfuso. In questo, complesso di affermazioni merita anzitutto di essere notata la assicurazione data da Emanuele a Navale che il delitto era stato opera esclu– siva di francesi. Ecco dove la "propaganda" trovò il suo cavallo di batta– glia: essendo stato il delitto commesso da francesi, era assurdo pensare a un mandato italiano I Inoltre bisogna non confondere nelle deposizioni dell'Emanuele i fatti positivamente affermati per conoscenza di prima mano con quelle che egli chiama "supposizioni" o addirittura "certezze." Secondo Emanuele la de– cisione a carico di Rosselli "fu evi·dentemente presa dal solo Ciano," cioè Ciano e Anfuso agirono all'insaputa di Mussolini (vedi nn. 2, 9, 10). Quan– do un uomo dice "evidentemente," potete essere sicuri che non ha niente in mano per dimostrare quell'avverbio. Ma su questo discuteremo dopo che avremo raccolto al riguardo tutti gli elementi di giudizio. Anche la "certezza" che il colonnello Angioy abbia ricevuto l'ordine da Pariani (n. 3) l'Emanuele non l'apprese "direttamente"; la "dedusse" dall'ordine dei servizi, secondo il quale i contatti fra Ciano-Anfuso e l'au– torità militare avvenivano per mezzo del sottosegretario alla Guerra Pa– riani, e quindi quest'ultimo dové trasmettere ad Angioy l'ordine di Ciano (n. 3). Lo stesso Emanuele a un certo punto si scorda di questo "ordine dei servizi," e suppone che l'ordine all' Angioy sia stato dato da Anfuso (n. 9) e non da Pariani, e che questi l'abbia dato all'Emanuele dopo averlo ri– cevuto da Ciano e da Anfuso (n. 13). Certo il superiore gerarchico di Emanuele era Angioy, e un ordine come quello di sopprimere Carlo Rosselli non poteva essere dato, secondo l'ordina– mento dei servizi, all'Angioy che dal Pariani. Ma l'ordine dei servizi scritto sulla carta è una cosa, e quel che succede nella realtà può essere un'altra. Durante la guerra di Spagna, ce lo dice lo stesso Emanuele, era Ciano che "dirigeva ogni servizio militare e politico" relativo a quella guerra (n. 8). Anche fuori della guerra di Spagna, non vi erano funzioni e responsabilità nettamente differenziati nelle alte gerarchie fasciste. Tutti facevano tutto, mettendosi fra i piedi gli uni agli altri, e il "duce" aumentava la confu– sione occupandosi spesso di dettagli minuscoli e ridicoli, mentre lasciava andare il resto alla deriva. Dato che le decisioni nella guerra di Spagna toccavano a Ciano, l'Ema– nuele può avere ricevuto senz'altro da Ciano l'ordine della soppressione, cioè Ciano non aveva nessun bisogno di trasmetterglielo per mezzo di An– gioy. Quando venne il momento di dare le informazioni desiderate su come erano andate le cose, Emanuele andò a riferire al capo gabinetto di Ciano e a Ciano, e non ad Angioy (nn. 3, 4, 5). Secondo il famoso ordinamento dei servizi, Emanuele non avrebbe dovuto riferire a Ciano e ad Anfuso, ma ad Angioy. 608 BiblotecaGino Bianco

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