Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo mai conosciuto né Bouvyer, né Foran, né Puireux. Ma il 15 febbraio 1938, la moglie di Rosselli riconobbe sicuramente in lui fra gli arrestati una per– sona, che nell'autunno 1936 si era presentato, la mattina di buon'ora, a casa Rosselli, dicendo di essere alsaziano e venditore di tappeti. Jakubiez smenti la Rosselli; ma stava il fatto che era di origine alsaziana, e questo la Ras.– selli non poteva esserselo inventato. André Tenaille era stato arrestato anche lui il 28 ottobre nella retata dei cagoulards, era autista di un altro capo cagoulard, l'ingegnere F.-M. Métenier, accusato di aver fatto esplodere, 1'11 settembre 1937, nell'edificio della Confederazione nazionale del Patronato francese, una bomba, che ave– va ucciso due agenti di polizia e ferito un civile. Negò qualsiasi partecipa– zione all'affare Rosselli: non conosceva nessuno degli altri accusati. Ma ave– va una faccia patibolare, che vista una volta, non si dimenticava piu. Due persone lo riconobbero per averlo visto a Bagnoles nei giorni del delitto. Inoltre, il 5 febbraio 1938, quella Mlle Besneux, che la sera del 9 giugno era passata vicino al luogo del delitto, lo riconobbe senza esitazione; esor– tata dal giudice a pesare la responsabilità che cosf assumeva, confermò riso– luta il riconoscimento. Da questo momento in poi l'indagine sull'assassinio dei Rosselli entrò a far parte di quella, piu vasta, sulle attività dei cagoulards. E l'istruttoria sfociò, il 10 luglio 1939, in una sentenza di rinvio a giudizio per 108 indi– vidui, sette dei quali implicati nell'affare Rosselli. Essa occupa 602 fogli, scritti su le due facciate; i fogli dal 486 al 541 sono dedicati all'affare Rosselli. Degli accusati per l'affare Rosselli, cinque erano in istato di arresto: Bouvyer, Puireux, Foran, Jakubiez e Tenaille; due, Huguet e Filliol (so– prannominato le tueur, braccio destro di Deloncle), accusati di essere stati compagni di Puireux sulla Peugeot 402, erano uccelli di bosco. Quella vasta indagine non si avventurò mai a ricercare possibili lega– mi fra i cagoulards francesi ed elementi non-francesi. Eppure fino dalle pri– me scoperte era apparso chiaro che i francesi non avevano agito per conto proprio. Dormoy, ministro dell'Interno nel gabinetto di Léon Blum, an– nunciando nel gennaio 1938 i primi arresti, fece notare che le armi dei cagoulards "provenivano in gran parte da paesi dove il traffico e la circola– zione erano strettamente controllati." E un alto funzionario della polizia francese richiamò l'attenzione sul "numero di armi, fucili, fucili mitraglia– tori di fabbricazione italiana trovati nel corso delle ultime settimane" (Ma– tin, 13 gennaio 1938). Ma poco dopo quelle scoperte, il ministero Blum cedé il posto al mi– nistero Daladier, e questo, insieme al ministero inglese di Chamberlain, Ha– lifax & Ci., andava con la corda al collo dietro a Mussolini, nella infantile speranza di dissociarlo da Hitler. Nessuna meraviglia se in questo ambiente ogni via che conduce verso Roma sia stata metodicamente bloccata. Quando poi scoppiò la seconda guerra mondiale (settembre 1939), De- 604 BiblotecaGino Bianco

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