Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'assassinio dei Rosselli sti il giorno dopo, in un caffè di Montparnasse, gli indicò Carlo Rosselli co– me la persona da sorvegliare. Il 29 maggio Tenaille gli dette 400 franchi con l'ordine di andare a Bagnoles e accertare in quale hotel stesse Rosselli. Alla stazione di Parigi, Bouvyer trovò Huguet, che a Bagnoles gli designò l'Hotel Belair da sorvegliare; invece Rosselli alloggiava all'Hotel Cordier; ma Bouvyer andò a stare alrHotel Belair fino al 31 maggio. A Parigi, la se– ra dell'8 giugno, Tenaille gli dette l'incarico di tornare il giorno dopo a Ba– gnoles; qui alla stazione avrebbe trovata un'automobile Peugeot 402 con– dotta da un altro cagoulard, J. Foran. Oltre a Foran, Bouvyer trovò due persone di cui non fece i nomi. I quattro, dopo aver fatto colazione insie– me, videro che Rosselli prendeva il caffè con una signora (sua moglie) e un uomo (suo fratello Nello). Carlo e Nella ricondussero la signora al treno di Parigi. Frattanto era arrivata un'altra automobile condotta da un R. Pui– reux, anche lui cagoulard, accompagnato da due persone sconosciute a Bou– vyer. L'automobile condotta da Puireux si mise a seguire la Ford dei due Rosselli; quella condotta da Foran veniva terza con Bouvyer. Alle 19,30 Bouvyer e Foran udirono due colpi di arma da fuoco, e videro uscire daL- 1'automobile di Puireux due uomini che si avvicinarono a quella di Ros– selli, mentre uno dei Rosselli usciva dalla Ford e andava incontro a quei due. Da questo momento Bouvyer non aveva piu niente da riferire, perché Foran, al rumore dei due colpi, aveva rigirato la macchina e se ne era tor– nato a Parigi. La mattina del 10 giugno, Tenaille pagò a Bouvyer sei men– sili di seicento franchi sino alla fine di agosto. Foran, il 12 e 13 gennaio, ammise di avere ricevuto il 9 giugno l'ordine di andare con l'automobile alla stazione di Bagnoles-sur-l'Orne; qui trovò Bouvyer; segui'. la Peugeot 402 che seguiva la Ford dei due Rosselli; nella Peugeot vi erano quattro persone, che egli non sarebbe stato in grado di riconoscere; lui seguiva la Peugeot a 3 o 400 metri di distanza; udendo un colpo, che gli sembrò di revolver; si spaventò e tornò a Parigi con Bou– vyer. Quando si venne ai riconoscimenti, il portiere dell'Hotel Belair rico– nobbe, fra molte fotografie, quella di Bouvyer, che nel maggio 1937 aveva alloggiato in quell'albergo; e il registro confermava l'affermazione del por- -tiere. Bouvyer riconobbe in Puireux la persona che guidava la Peugeot 402; Puireux lo smenti'.; ma stava il fatto che la· sua famiglia possedeva una Peu– geot 402. Bouvyer riconobbe anche, in una fotografia, un F. Jakubiez, come uno dei compagni di Puireux nella Peugeot. Questo Jakubiez, il 16 ottobre 1937, trasportando da Ginevra a Parigi un carico di cartucce· di fabbrica– zione tedesca, in un'automobile che aveva un difetto nel cofano posteriore, aveva seminato il suo carico lungo la strada. Era stato arrestato il 28 ottobre 1937 in una retata di cagoulards, che la polizia aveva fatto in casa di un congiurato, senza legame né col delitto Rosselli, né con l'affare delle car– tucce. Dopo l'arresto Jakubiez aveva confessato di essere stato lui ·a semi– nare le cartucce; l'automobile apparteneva all'ingegnere A. Deloncle, uno dei capi del CSAR. Jakubiez negò di essere mai stato a Bagnoles o di avere BiblotecaGino Bianco

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