Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Non mi pare che le tesi dei nostri giornali del ravvedimento di Carlo Rosselli come causa della sua morte sia la buona: è ingenua e romantica. Essa dà modo alla cerchia ristretta dei suoi compagni fuorusciti di protestare con l'accento della verità. Sembra molto piu verosimile, alla mente di tutti, la vendetta anarchica collegata agli affari spa– gnuoli. Non è nemmeno priva di logica l'ipotesi di uno di quegli assassini politici "Made in England" o in Russia o nelle logge. L'assassinio "Made in England" era troppo cretino, e non ebbe for– tuna. La Russia si prestava meglio al diversivo e serve tuttora. E anche la massoneria poteva servire. Il 5 febbraio 1938, un giornale di Roma, La Tribuna, spiegò come qualmente la massoneria ha il suo modo particolare di uccidere, e questo è all'arma bianca: quando l'esecutore, le tueur, uccide in altro modo, ha sempre cura di lasciare egualmente un coltello sul luogo del delitto, il coltello lasciato accanto ai cadaveri dei fratelli Rosselli era un coltellaccio massonico; Carlo e Nello, che erano massoni, pensavano di tradire la massoneria, e questa li aveva fatti fuori. S'intende che Carlo e Nello non erano stati mai nella massoneria, e non avevano niente da tradire. Quanto alle origini del "coltellaccio massonico," i periti avevano accertato che era uno di quei pugnali che durante la prima guerra mondiale erano distribuiti ai soldati francesi perché "facessero pulizia" dei tedeschi nelle trincee conquistate. l " l d" cagou ar s La luce venne donde nessuno se l'aspettava. Il 2 dicembre 1937, "una persona che voleva conservare l'incognito per paura di rappresaglie," riferi che un M.-A. Bouvyer, di venti anni, sol– dato a Costantina (Algeria), si era vantato di avere partecipato all'assassi– nio dei Rosselli, insieme con un L.. -C. Huguet; il solo Carlo era destinato ad essere assassinato; suo fratello, accompagnandolo, aveva subito la stessa sorte; una ragazza, passata sul luogo del delitto, per poco non era stata am- mazzata anche lei. · Bouvyer e Huguet erano già noti alla polizia francese, come militanti in una società segreta "CSAR" (Comité secret d'action revolutionnaire), for– mata da nazionalisti, conosciuti popolarmente come i cagoulards (gli incap– pucciati); costoro si erano divisi dall'Action française, trovandola troppo dottrinaria e non abbastanza efficiente. Bouvyer, interrogato una prima volta, 1'11 gennaio 1938, a Costantina, e una seconda volta, il 22 gennaio, dal giudice istruttore di Domfort, ammi– se di avere fatto parte del CSAR, in un gruppo di cui era capo un André Tenaille. Questi, alla fìne del marzo 1937, gli offri qualche guadagno, per– ché raccogliesse informazioni sulle attività dei comunisti in Francia; per il primo mese gli pagò 500 franchi, poi gli fece guadagnare alcune altre men– silità di 600 frani:hi. Nel maggio 1937 Tenaille gli presentò Huguet, e que- 602 BiblotecaGino Bianco

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