Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui di primo mm1stro: quel che ha fatto poi con Mussolini: far m1mstro chi strilla di pÌu. Don Sturzo avrebbe accettato; ma proprio in quei giorni mod il Papa; il Vaticano strinse i freni in attesa del nuovo Papa; Don Sturzo non osò arrivare in fondo. Ora è pentito. Nelle trattative coi socialisti per un Ministero comune in primavera, non era possibile condtirre i socialisti a nessun accordo concreto. I so– cialisti avevano paura di essere bastonati. Don Sturzo voleva che per base della collaborazione parlamentare ci fosse un programma da agitarsi prima nel paese: proporre la riforma doganale in senso antiprotezionista e la registrazione delle organizzazioni con rappresentanza proporzionale nel Consiglio del lavoro. I socialisti non volevano saperne: si contentavano di un semplice accordo parlamentare per distribuirsi i portafogli; e per fare a mezzo nei lavori alle cooperative. Né volevano parlare di antiprotezi0:– nismo, né di abbandonare il monopolio nell'ufficio del lavoro. A fine mag– gio ci fu un colloquio Sturzo, D'Aragona, Modigliani, a cui era presente Donati: non fu possibile conchiuder nulla: i socialisti non capivano o facevano vista di non capire! E nella seconda crisi Facta, tutto andò a monte per l'indecisione dei socialisti, che mandarono Turati troppo tardi dal re, e per lo sciopero ferroviario, e per la... paura fisica di tutti di fronte alle minacce fasciste. 9 dicembre A proposito dello sciopero ferroviario, che mandò a monte la colla– borazione fra socialisti-popolari, esso era preparato un mese prima della seconda crisi Facta; e doveva servire a far cadere il Ministero Facta, e ad aprire la via a un Ministero socialista-popolare. Infatti un mese prima della crisi venne da me un antico lettore dell'Uni"tà, capostazione a Cor– bezzi, membro di non ricordo quale comitato centrale di ferrovieri, il qua– le mi chiese consiglio su quanto egli avrebbe dovuto fare nel comitato di fronte alla proposta di fare uno sciopero ferroviario per far cadere Facta: i piu accesi a promuovere lo sciopero erano i massoni; egli temeva che co– storo lavorassero per conto della direzione generale delle Ferrovie dello Stato, che voleva stroncare la organizzazione. lo gli consigliai di opporsi allo sciopero: in tutti i casi doveva esigere che ci fosse un accordo tta sòcialisti e popolari, in modo che i socialisti non si trovassero soli a so– stenere lo sciopero. Si vede che lo sciopero non poté essere proclamato - chissà per quale motivo - per far cadere il Ministero Facta. I deputati socialisti e popo– lari presero pretesto dal saccheggio della casa di Miglioli per fare la crisi, senza muovere i ferrovieri che diventavano non necessari di fronte a que– st'incidente. Ma durante la crisi, quando videro il pericolo di una reincar– nazione Facta, rinacque l'idea dello sciopero, non piu per far cadere Facta, 35 BiblotecaGino Bianco

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