Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo rali ribelli diventò per Mussolini una questione non solo d'interesse e di prestigio ma anche di puntiglio. Carlo Rosselli aveva lanciato il grido di battaglia: "Oggi in Spagna, domani in Italia. 11 Solo otto giorni dopo che Carlo Rosselli era stato assassinato dai suoi sicari Mussolini ammise il rovescio di Guadalajara sul Popolo d'Italia. Ora che si era preso la rivincita poteva confessare la sconfitta. IV Uomini che vivono in paesi liberi, come la Francia, l'Inghilterra, l'Ame– rica spesso ci domandano che cosa noi speriamo. E in fondo alla loro do– manda c'è come un oscuro rimprovero: dal momento che siamo incapaci di annullare il fatto compiuto - essi sembrano domandarci - perché non ci arrendiamo al fatto compiuto? Di regola, io non rispondo a quella domanda e a quel rimprovero col– l'argomento che ogni uomo d'onore ha da conservare il rispetto di se stes– so, o - come dicono i credenti - deve salvare la propria anima. Quest'ar– gomento, che basta a me, avrebbe poca presa su uomini che vivendo in paesi liberi non sono passati attraverso quelle stesse esperienze che hanno lasciato i loro solchi nelle nostre anime. Nessuno li ha mai obbligati a vedere la differenza fra l'arrendersi al fatto compiuto in un regime di li– bertà, che rispetta il loro diritto di scelta, e l'arrendersi al fatto compiuto in un regime dispotico, che schiaccia ogni dignità individuale. Non avendo mai dovuto subire il comando di rinunziare al rispetto di se stessi, essi dovrebbero fare un grande sforzo d'immaginazione per capire che cosa vuol dire rinunziare al rispetto di se stessi. Io prendo un'altra via nella mia risposta. Io rispondo: "Noi non spe– riamo niente e noi speriamo tutto. 11 E allora spiego che né essi né io sap– piamo che cosa si nasconde dietro al velame del futuro. Nessuno prevede– va nel 1920 la vittoria del fascismo in Italia. Nessuno può prevedere nel 1938 quel che sarà l'Italia, quel che sarà il mondo nel 1940. Quando pensia– mo e soppesiamo le forze oggi a contrasto, e cerchiamo di calcolare quale direzione la loro risultante seguirà nel futuro, noi dobbiamo sempre ri– cordarci che tutti i nostri calcoli sono assai incerti, che un niente può ca– povolgere quando meno ce l'aspettiamo ogni nostra previsione, e che nove volte su dieci quel che avviene è quel che nessuno si aspettava. Un fatto solo è sicuro: che fra i fattori dell'avvenire esiste anche la nostra volontà, la nostra azione, la nostra testardaggine. Ciascuno di noi troverà nell'avvenire quel tanto che vi avrà messo di se stesso. E forse com– binazioni di forze impensate moltiplicheranno fino a proporzioni incalcola– bili quel tanto che ciascuno di noi avrà contribuito al processo della sto- 598 BiblotecaGino Bianco

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