Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Bisogna aver fiducia (ed accennava in direzione del ritratto di Mussolini). Non sappiamo cosa pensa" (p. 132). Cosf, il lavoratore, dopo essere stato privato dei suoi diritti sindacali con la promessa che le unioni controllate dal fascismo gli garantirebbero la "giustizia sociale" nei contratti di lavoro, si sente dire che i contratti di lavoro non possono essere impugnati fino a tanto che vi sia sovrabbon– danza di mano d'opera. Non c'era bisogno, mi pare, di far tanto rumore a proposito della "giustizia sociale," se questo doveva essere il risultato di tutta la faccenda. L'ultima parte del libro si occupa di quelle "corporazioni" che sono state istituite al di sopra delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e che dovrebbero controllare la macchina della produzione. Anche in questo campo l'autore, dopo aver descritto le organizzazioni, ha voluto, con la consueta impertinenza, vedere come funzionassero, non sulla carta, ma nella realtà. Ha raccolto nell'ultimo capitolo del suo lavoro i risultati della sua indagine. I risultati sono che i membri di questi organismi devono la loro no– mina non ai membri delle organizzazioni, ma ai dirigenti del partito fa– scista e possono incontrarsi, discutere e decidere, soltanto con il permesso di Mussolini. Le corporazioni sono organismi consultivi che possono facili– tare largamente i compiti degli amministratori del regime, ma probabil– mente esse consigliano ed approvano nella stessa maniera usata da tutti gli organi consultivi, passati e futuri, sotto ogni tipo di regime politico, sia democratico che dittatoriale. Se chi scrive non è in errore, questo libro completo e coscienzioso, non sarà acquistato a migliaia di copie dagli uffici della propaganda fascista per essere distribuito ai "sociologi." Dovrebbe perciò circolare largamente tra coloro che desiderano esatte informazioni sullo Stato fascista, la piu grande frode del ventesimo secolo. La realtà oggettiva del fascismo 1 L'autore segnala "il pericolo che il democratico non si accorga di come il suo disgusto per il fascismo lo renda cieco di fronte alla sua realtà og– gettiva." Egli inizia il suo libro con una descrizione delle celebrazioni 1 Da "The Nation," New York, 15 ottobre 1938. Recensione a A. STEINER, Government in Fascist Italy, McGraw Hill, 1937. [N.d.C.] 590 BiblotecaGino Bianco

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