Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

La realtà oggettiva del fascismo festive che si svolgono annualmente in Italia, ma non fa parola del sistema disciplinare con cui viene ordinato agli italiani di manifestare il loro en– tusiasmo dalla mattina alla sera. Peter Hutton, un inglese che non è un ingenuo, dopo aver viaggiato quattro mesi attraverso l'Italia settentrionale e centrale, scrisse l'anno scorso sul Nineteenth Century di Londra quanto segue: In occasione di queste festività, ognuno riceve una cartolina che gli ordina di pre– sentarsi in questo o in quel luogo per applaudire qualcuno o qualcosa. Le cartoline sono di diverso colore: quella rossa è destinata alle speciali occasioni in cui non si accettano scuse in caso di assenza. A maggio, quando il re-imperatore venne a Firenze, per un raggio di molti chilometri i contadini ricevettero la cartolina rossa. Come risultato, al– cuni di loro lavorarono fino dopo mezzanotte per recuperare i giorni peduti. Queste nu– merosissime festività pubbliche sono assai impopolari. A dire il vero, anche Steiner nutre qualche dubbio. L'osservatore stra– niero, egli dice, non sa "se la manifestazione sia un'esplosione spontanea di entusiasmo popolare per il regime, oppure un'esibizione propagandistica progettata a freddo e abilmente realizzata, o ancora una grottesca frode perpetrata ai danni di un pubblico ingenuo a beneficio degli stranieri, tut– tavia non piu stranieri dello stesso pubblico." L'autore è però in grado di affermare che "la manifestazione fascista consiste in tutt'e tre le cose." Io non capisco come possa essere al tempo stesso un'esplosione spontanea, un'esibizione progettata a freddo e una grottesca frode. E non capisco nep– pure cosa intenda l'autore per "realtà oggettiva," nel dare al capitolo sulJe manifestazioni fasciste il titolo: "Forze storiche nell'Italia contemporanea." Quando mai le dimostrazioni, anche se autentiche e non fraudolente, sono forze storiche? L'autore, dedicando otto pagine alle manifestazioni fasciste, omette di accennare alle isole penali, dove sono inviati coloro che "manifestarono la deliberata intenzione di opporsi all'autorità dello Stato," e riserva poche righe al Tribunale per la Difesa dello Stato, dicendo che funziona "in " L " 1 ' · " ' h d ·1 1 . tutta segretezza. a rea ta oggettiva e c e, quan o 1 governo o ri- tiene opportuno, i processi vengono riportati su molte colonne dai giornali quotidiani. Dal febbraio 1927 al giugno 1932 la stampa ha comunicato che circa 1902 individui sono stati condannati dal Tribunale a 10.157 anni com– plessivi di detenzione. Dal luglio 1934 all'aprile 1935, 315 persone sono state condannate al"carcere per periodi da uno a ventidue anni. Ma queste sembrano "realtà oggettive" meno importanti delle dimostrazioni di piazza. A p. 9, l'autore afferma che Mussolini "proviene dalle masse che domina e senza il cui appoggio non potrebbe sopravvivere a lungo." Ma a p. 13 apprendiamo che: "per parecchi anni le reclute del movimento fa– scista rappresentarono in modo evidente soltanto una minoranza delle rispettive categorie; e ciò vale per gli industriali, i politici, i militari e, pro– babilmente in misura maggiore, per gli operai." 591 BiblotecaGino Bianco

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