Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

La grande frode riassumono la relazione dei "dibattiti" tenutisi durante varie riunioni del– le due Camere. Se mai, nel corso di questi "dibattiti," un membro della Camera avanza una modesta proposta che possa essere interpretata come una critica, l'accompagna con incondizionate lodi al governo e con verbose adulazioni nei confronti del duce e dei ministri che ne godono la fiducia. Di solito questi "dibattiti" consistono in "vibranti manifestazioni di omag– gio al capo del governo," "calorosi, prolungati, generali applausi ed alte grida di viva il duce," "imponenti manifestazioni a favore del duce," "sa– luti romani" e infornate di "progetti di legge approvati senza discussione" o "per acclamazione." Soltanto in Senato il dissenso è talvolta espresso dalla debole voce di qualche vecchio, nostalgico del passato, la cui nomina a senatore risale al regime prefascista, e che non ha ancora deciso di render l'anima a Dio. Dopo aver descritto come funziona il Parlamento fascista, l'autore ri– ferisce sull'operato dei cosidetti "sindacati," vale a dire le associazioni dei datori di lavoro e dei professionisti e le unioni dei lavoratori. La sua in– dagine rivela che i funzionari che dirigono queste organizzazioni non ven– gono eletti dai membri delle organizzazioni da essi rappresentate, non sono responsabili di fronte ad essi e possono essere, in qualsiasi momento, destituiti dal governo, cioè dai dirigenti del partito fascista. Tuttavia i fun– zionari che dirigono le organizzazioni dei datori di lavoro hanno rapporti piu· intimi con quei dirigenti e l'associazione dei datori di lavoro conta tra i suoi membri molte .figure di capi politici del regime, mentre i lavo– ratori sono sottoposti allo stretto controllo degli uomini politici fascisti e non hanno alcuna voce in capitolo. Compito fondamentale dei funzionari che dirigono le associazioni dei datori di lavoro e le unioni dei lavoratori è la stipulazione dei contratti collettivi di lavoro. Ma che accade di questi contratti, buoni o cattivi che siano, una volta messi sulla carta? L'autore dedica un capitolo del suo libro a questo argomento, di norma accuratamente trascurato dai "socio– logi," e, riportando la conversazione avuta con un funzionario subalterno, ci rivela il contenuto essenziale della sua ricerca. L'autore fece l'osserva– zione seguente: "Mi pare che la maggior parte delle vertenze sindacali siano promosse da lavoratori già licenziati." Il funzionario rispose che ciò era "abbastanza probabile" e proseguf spiegando come "sarebbe stato im– possibile che, in un periodo di cosf grande disoccupazione, un lavoratore citasse il proprio datore di lavoro, av<mdo necessariamente paura del licen– ziamento." "Egli (il funzionario dell'unione) considerava il fatto come una situa– zione di disuguaglianza tra datore di lavoro e lavoratore, ma necessaria ed insuperabile per il momento. In ogni caso non poteva venir risolta _.fin– ché vi era sovrabbondanza di mano cl' opera... In un lontano futuro... que– sta situazione non sarà piu cosf difficile. Ma c'è molta strada da fare. 589 BiblotecaGino Bianco

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