Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Il titolo stesso del libro costituisce un inganno. Durante la sua avven– tura in Africa J\!Iussolini non dovette combattere contro nessuno, tranne che contro gli abissini. Il governo francese gli aveva concesso mano libera e lo ha sempre aiutato nelle difficoltà. Il governo inglese fu obbligato, per ingannare il popolo inglese, a "far finta di intervenire," ma "non aveva intenzione di combattere e sapeva che non vi sarebbe stato nessun attacco da nessuna parte" (p. 134). Le altre nazioni "erano come scolaretti. Dete– stavano il prepotente ma non lo avrebbero mai attaccato senza l'incorag– giamento degli adulti" (p. 123), e gli adulti erano d'accordo col prepotente. La macchina militare italiana in Abissinia era talmente superiore alla di– fesa organizzata da un paese barbaro e dissestato, che Mussolini dovette combattere soltanto contro le insidie del terreno, e nei primi mesi, contro la senile imbecillità del generale De Bono, cui fu necessario sostituire Ba– doglio. Nella guerra di Mussolini vi sono stati piu operai ammalati per l'eccessiva fatica che combattenti uccisi o feriti. Perciò il titolo del libro avrebbe dovuto essere: "Mussolini contro nessuno," o "Il successo di un millantatore," o "Un giocatore fortunato," o, al massimo, "Mussolini con- 1 · 1 d 1 d " M l' ' " . . 1 " tro a coscienza mora e e mon o. a autore e stato 1mparz1ae, perciò ha intitolato il suo libro "L'Italia contro il mondo." Naturalmente per Italia il lettore deve intendere Mussolini. La grande frode' Se si fosse limitato a descrivere le istituzioni cosidette sindacali e cor– porative del fascismo italiano cos1 come esistono sulla carta dei documenti ufficiali, Field avrebbe fatto un lavoro perfettamente inutile, perché molti altri "sociologi" si sono già dedicati a questo particolare tipo di hobby sociologico. L'autore di questo lavoro ha voluto invece andare al di là della teoria, per vedere come realmente funzionino questi istituti. Donde, l'inte– resse di questo libro. Esistono nella dittatura fascista una Camera dei deputati ed un Senato. Questi due organismi dovrebbero assolvere il compito di assemblee rappre– sentative nazionali. Fino a che punto lo assolvono? La risposta a tale domanda è contenuta nelle ventiquattro pagine che 1 Da "The Nation," New York, 11 giugno 1938. Recensione a G. LOWELL FIELD, The Syndacal and corporative Institution of Italian Fascism, Columbia University Press, 1938. [N.d.C.] 588 BiblotecaGino Bianco

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