Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Mussolini contro nessuno solini "durante un'udienza inaspettata," ha pagato questo alto onore con l'invio di una lettera all'Herald Tribune di New York in cui attribuiva a Mussolini tra gli altri miracoli, quello di avere "migliorato straordina– riamente l'Italia dal punto di vista materiale." Mussolini contro nessuno 1 È questo un libro ben scritto e ben documentato. L'autore si dichiara "imparziale." Egli divide, infatti, imparzialmen~e il suo amore tra Baldwin, Samuel Hoare, Eden, Lavai, Mussolini e gli altri eroi europei della sua storia. Nella sua perfetta imparzialità sparge lacrime e fiori anche sul de– stino dell'imperatore di Etiopia e del suo popolo. Passerà molto tempo prima che i capi del partito conservatore inglese trovino un avvocato piu abile di lui. Il libro non contiene affermazioni false. L'autore è troppo intelligente per mettersi in contraddizione con la verità - errore comune soltanto ai propagandisti di infima qualità. Sebbene egli abbia un nome italiano è in– glese fino alla cima dei capelli, ed è quindi maestro nell'arte garbata di ingannare il lettore col dirgli la verità, ma non tutta la verità. Ci viene, per esempio, detto che nella faccenda dell'embargo del pe– trolio "tutto dipese dall'atteggiamento degli Stati Uniti " e l'autore, nella sua "imparzialità" lascia "in discussione la domanda" se il desiderio di Roosevelt di appoggiare la Società delle Nazioni sarebbe stato appagato nel caso in cui la riluttanza della "stessa Società" ad imporre l'embargo sul petrolio non avesse agito sfavorevolmente sull'opinione pubblica ame– ricana (p. 200). La responsabilità dei governi di Londra e Parigi viene cos1 abilmente nascosta dietro la cortina di fumo della "stessa Società" e l'at– tenzione del lettore è focalizzata non sul fatto che questi governi non pen– sarono mai di porre l'embargo sul petrolio, bens1 su ciò che sarebbe acca– duto negli Stati Uniti se le cose si fossero svolte diversamente; problema che resterà eternamente in discussione. Ci viene detto che "l'iprite fu tranquillamente usata durante la secon– da parte della guerra, nonostante la Convenzione di Ginevra del 1925." Ma l'autore, nella sua "imparzialità," "esita a soffiare sul fuoco della po– lemica"; comunque "l'unico problema da discutere è se il gas sia stato determinante" (p. 232). 1 Da "The Nation," New York, 14 maggio 1938. Recensione a G. MARTELLI, Italy against the world, Harcour Bace and Co., 1938. [N.d.C.] 587 BiblotecaGino Bianco

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