Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui parò il colpo di scena per la seduta. della giornata. Orlando scrisse la let– tera di dimissioni; De Nicola se la teneva in tasca; quando fosse nato un incidente piu grave degli altri, De Nicola si sarebbe dimesso, dando noti– zia delle dimissioni di Orlando; Turati doveva fare un discorso parlamen– tare, in modo da concentrare tutte le opposizioni contro Mussolini. Ecco spiegato il tono del discorso Turati e l'incidente De Vecchi-De Nicola. Mussolini si rese conto del pericolo, fece il secondo discorso, con cui lan– ciò la passerella a D'Aragona; e indusse De Vecchi a chiedere scusa a De Nicola, e lui stesso andò a fargli il salamelecco in presenza di tutti. De Nicola, carattere da x x x, non osò fare il colpo, e non solo non insistette nelle dimissioni, ma si tenne in tasca la lettera di Orlando. I socialisti non osarono spingere le cose agli estremi. D'Aragona era già d'accordo con Mussolini. E cosI il discorso Turati si ridusse a una mano- vra mancata. Quando Mussolini fece il secondo discorso, i fascisti erano furiosi. E questa volta fu Federzoni, che andò a calmare la destra, spiegando che Mussolini parlava cosI per tenere a bada i socialisti. Queste cose Donati le ha apprese da Foschini, dell'ufficio di segreteria della Camera. Donati mi dice che nella Camera il discorso Turati fece un effetto di opposizione recisa. I fascisti ne erano assai irritati. A Montecitorio circo– lava la voce che Poincaré e Curzon avrebbero rifiutato di trattare con Mus– solini, se Mussolini fosse rimasto in minoranza. Se De Nicola teneva duro, la situazione diveniva gravissima. Si vede che ebbe paura. L'on. Scrivio, deputato di Trieste, ha detto a Donati: "Mussolini, dopo essere diventato il primo uomo d'Italia, vorrà diventare il primo uomo d'Europa: questo è il pericolo." L'incidente di Territet è questo. I delegati inglesi, giunti a Territet, trovarono che qui non c'era modo di accomodarsi. Lord Curzon telegrafò a Poincaré e a Mussolini che era meglio trovarsi a Losanna. Poincaré rice– vette in tempo il telegramma. Mussolini no. Arrivato a Territet, gl'inglesi lo pregarono di andare a Ouchy. Lui rifiutò. Curzon e Poincaré, bestem– miando in tutte le lingue, dovettero venire a Territet. Fecero colazione qui. E poi andarono a Ouchy tutti e tre. Questo fu il primo successo diploma– tico di Mussolini, e... l'ultimo. Mussolini non voleva andare a Londra, ma fermarsi a Boulogne: Poincaré e Curzon gli han detto che se non va, fa– ranno a meno di lui. Mussolini si era impegnato alla Camera per far am– mettere la Russia alla Conferenza: Poincaré e Curzon hanno accettato che Cicerin venisse, ma a condizione che non gli si desse retta: e Mussolini ha consentito. La censura deve servire· a impedire che il paese si renda conto di questa situazione ridicola. Il Banco di Roma finanzia il Nuovo Paese diretto da Carlo Bazzi con programma fascista-sindacalista. Il Banco di Roma era d'accordo ·anche con Omodeo nel programma di "rifare l'Italia," che Omodeo prestò a Turati. Che pasticci! 33 BiblotecaGino Bianco

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