Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo graph del 27 giugno, "che l'approssimarsi del soddisfacimento delle aspira– z:oni britanniche in questa parte dell'Abissinia, abbia spinto gli italiani a dar seguito ai loro progetti." In altre parole, era giunto il momento in cui il Foreign Office, secondo l'accordo del 1925, era impegnato ad "assicurare ana– loga soddisfazione" a Mussolini. Sfortunatamente le minacce di Mussolini contro l'Abissinia produssero un secondo ed imprevisto risultato. Sollevarono un'ondata di proteste in In– ghilterra e resero difficile l'appoggio del Foreign Office. Il negus peggiorava la situazione, facendo appello ad un intervento della Società delle Nazioni proprio nel momento in cui lo Scrutinio per la Pace aveva rivelato che in In– ghilterra undici milioni di persone chiedevano al governo che la Società delle Nazioni diventasse una forza operante. Il Foreign Office si trova nella sfor– tunata situazione di essere responsabile del suo operato nei confronti di un popolo profondamente onesto, abituato ad avere voce in capitolo nella poli– tica del governo. Un gabinetto che si rendesse complice di Mussolini attac– cando l'Abissinia e dando il colpo di grazia alla Società delle Nazioni, ri– schierebbe di subire gravi perdite alle prossime elezioni generali. D'altro canto, il Foreign Office, in previsione della concessione del Ta– na, non poteva gettare nella carta straccia il patto del 1925. Ciò avrebbe in– terrotto i buoni rapporti che durante gli ultimi dieci anni avevano tenuto Mussolini legato al carro della politica britannica in Europa. Il semiufficiale Giornale d'Italia del 9 luglio svelò il segreto: I valori concreti e le forze individuali delle nazioni europee contano e conteranno sempre piu della Società delle Nazioni. L'Inghilterra ha vinto la guerra con la collabora– zione e con il sangue di altre nazioni e non con la Società delle Nazioni. Se l'Inghilter– ra fosse trascinata in un'altra guerra, dovrebbe cercare di accrescere le proprie energie nazionali, non attraverso i Comitati di Ginevra, ma con la buona volontà degli altri pJ– poli di combattere al suo fianco. Questo dato di fatto sull'Europa dovrebbe essere ricor– dato come essenziale. L'impero britannico deve spesso ricorrere alla benevola neutralità ed al valido aiuto di amici forti e dinamici (riprodotto dal Daily Telegraph del 10 luglio). Sotto questa luce va considerata l'offerta di Eden di cedere Zeila al ne– gus contro cessione da parte del negus a Mussolini del deserto di Ogaden. Se l'offerta fosse stata accettata, sarebbe servita al duplice scopo di costituire parte del pagamento per la concessione del Tana e per dare a Mussolini "analoga soddisfazione" secondo quanto concordato col patto del 1925. Il tentativo falH. Ma l'insuccesso non causò il rallentamento dei "sinceri sfor– zi." L'l 1 giugno sir Samuel Hoare dichiarava alla Camera dei Comuni: "Abbiamo sempre perfettamente compreso il desiderio dell'Italia di espan– dersi oltremare ... In Italia nessuno può affermare che non siamo sensibili alle aspirazioni italiane ... Riconosco che l'Italia ha bisogno di espandersi ... Rico– nosciamo l'imparzialità di alcune critiche mosse al governo abissino." 568 BibloleLd\..:Jino Bianco

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