Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo datori di lavoro e dai funzionari dei sindacati nominati dall'alto, ognuno capisce quello che è avvenuto. Ma se dichiarate che i contratti sono stati stipulati dalle "corporazioni," la gente immagina che quelle "corporazio– ni" siano libere organizzazioni di padroni e lavoratori, ed è indotta a con– siderarle come qualche cosa che vale la pena di provare. Dite in termini concreti che Hitler, nella primavera del 1933, ha destituito in Germania tutti i segretari delle organizzazioni operaie socialiste e cattoliche, dagli uffici a cui erano stati chiamati dalla fiducia dei soci, ed ha nominato a se– gretari di quelle organizzazioni uomini di fiducia del partito Nazi, e questi ultimi parlano oggi a nome degli operai che sono ridotti al silenzio dalle minacce delle Camicie brune, e tutti capiranno quel che è realmente avve– nuto e ciascuno prenderà posizione pro o contro Hitler secondo i propri in– teressi di classe o i propri ideali politici. Dite invece che Hitler ha creato in Germania lo "Stato corporativo," e nessuno capirà quello che è realmente avvenuto; e piu d'uno diventerà entusiasta dello "Stato corporativo" di Hitler, appunto perché non sa e non si cura di sapere che cosa è realmente avvenuto. Volete fare, per esem– pio, degli Stati Uniti d'America uno "Stato corporativo"? Niente di piu facile. Mandate alle Filippine o in carcere tutti i leaders del partito repub– blicano, i direttori dei giornali repubblicani, i governanti degli Stati, i sin– dacati delle città, i dirigenti l'American Federation of Labor che non ade– riscono al partito democratico, quindi date al presidente Roosevelt il titolo di "presidente corporativo" e il diritto di nominare tutti i direttori di gior– nali, tutti i governatori, tutti i sindaci, i funzionari, i dirigenti le unioni di lavoro; chiamate la Corte suprema "corte corporativa," il Congresso "Parlamento corporativo" e similmente tutte le assemblee legislative degli Stati; battezzate la Federai Reserve Bank "Banca corporativa," ecc. ecc. e senz'altro avrete fabbricato lo "Stato corporativo." L'umanità vive piu di chiacchiere che di pane. Nella rivista Giornale degli Economisti, aprile 1933, p. 288, un colla– boratore si meravigliò che la "creazione dello Stato corporativo fosse attri– buita a Rossoni, senza che si facesse mai il nome di Bottai." Nel fascicolo del maggio 1933, p. 382, la rivista pubblicò un comunicato del capo del– l'ufficio stampa di Mussolini, il quale "pregava di rilevare che l'ordinamen– to corporativo ha avuto origine dal pensiero politico e dalla volontà del "duce" prima che da S. E. Rossoni e da S. E. Bottai." A voler essere giu– sti, il merito massimo di avere costruito l'ordinamento corporativo dovreb– be essere dato a Rocco, che già nel 1920, disegnava nella rivista Politica le linee essenziali del nuovo regime, e che fu l'autore della legge 3 aprile 1926. Ma una parte predominante spetta senza dubbio a Mussolini. È stato lui che, utilizzando la macchina della propaganda da lui creata, ha lan– ciato attraverso il mondo insieme coi "miti" del "fascismo che aveva sal– vato il mondo dal bolscevismo," della "rivoluzione fascista," del "sin da- 536 BiblotecaGino Bianco

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