Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo dovesse avere la sua "corporazione." Questa sarebbe stata "un organo dello Stato" con l'ufficio di promuovere in ciascun settore della vita economica "la disciplina unitaria della produzione." Vi sarebbero state dunque la cor– porazione del vino, quella dell'olio, quella della seta, quella dello zucche– ro, quella della stampa ecc. ecc. Ognuna sarebbe stata formata da 10 o 12 persone, di cui una designata dal segretario generale del partito, quattro dai direttod delle organizzazioni del mestiere interessato, e le altre dal go– verno. Esse avrebbero dato i loro pareri sulle questioni del loro ramo e avrebbero deciso le vertenze fra le organizzazioni di datori di lavoro e quel– le di lavoratori, se quest'ultime preferissero ricorrere alle Corporazioni an– ziché alla magistratura del lavoro, e avrebbero formulati i nuovi contrat– ti collettivi quando quest'ufficio fosse stato loro affidato dalle organizza– zioni interessate col consenso del capo del governo. 75 Il regolamento del 1° luglio 1926 (artt. 42, 43, 47) dava già alle "corporazioni" la facoltà di emettere norme che avessero la forza di contratti collettivi: "ogni clausola in contratti esistenti che sia in contrasto con queste norme è annullata." Sarebbero state, dunque, queste commissioni governative che avrebbero con– cretato, da ora in poi, i contratti di lavoro, quando il governo non avesse creduto opportuno affidare la responsabilità di ridurre i salari alla magi– stratura del lavoro e in seno a quelle commissioni sarebbero i funzionari del Ministero delle corporazioni e i periti nominati dal Ministero stesso che in pratica avrebbero deciso. Naturalmente anche la creazione delle nuove commissioni burocratiche fu proclamata come "una data fondamentale nel– la storia dell'ordinamento corporativo." La decisione del Duce di costituire "sollecitamente" le Corporazioni di categoria, e la definizione delle specifiche funzioni che saranno ad esse affidate segnano una data fondamentale nella storia del nostro ordinamento, ed aprono, in un momento estrema– mente drammatico per l'economia del mondo, una strada che noi crediamo possa essere quella dell'avvenire e della salvezza . ... Con l'istituzione delle Corporazioni di categoria si conclude la costruzione degli istituti diretti a disciplinare i rapporti di lavoro, e contemporaneamente si apre la strada che dovrà condurre ad una nuova economia. Nel luglio 1933 queste "corporazioni di categoria" non erano ancora sorte. In un discorso del 15 luglio il sottosegretario alle Corporazioni es.– servò che gli istituti sindacali "eran già nella pienezza delle loro funzioni" mentre "quegli orientamenti verso la corporazione che dovranno condurre il sistema sindacale e corporativo alla sua ultima mèta" andavano "deli– neandosi sempre piu": "occorreva completare la costruzione già attuata e costituire quegli organi di collegamento che già la legge del 1926 preve– deva, e che rappresentavano forse la concezione piu geniale e ardita del sistema." Dunque la mèta non era ancora raggiunta. Questo non impediva 75 "Resto del Carlino," 18 maggio 1933. 534 BiblotecaGino Bianco

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