Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sttl fascismo Tutta questa fantasticheria non ha altra base che la umonstlca circola– re di Mussolini nell'agosto 1928 ed una infantile ignoranza delle cose ita.– liane. III. Dal sindacalismo allo "Stato corporativo" I fatti da noi raccolti nelle pagine precedenti non possono giusti– ficare che una sola conclusione. Ed è che i "sindacati" fascisti creati di sana pianta da una legge dello Stato per un atto di quella che Taine chiamava la raison raisonnante; amministrati da funzionari che ricevo– no tutta la loro autorità non dai lavoratori ma dal governo e dai lea– ders del partito politico padrone del governo; strettamente sorvegliati dalle autorità politiche e dai gerarchi del partito al potere; obbligati ad astenersi dallo sciopero e a praticare la cooperazione delle classi sempre a spese degli operai; sindacati in cui gli stessi operai non possono mai discutere per accettare o respingere i loro contratti di lavoro, eleggere o respingere i loro segretari; questi "sindacati" non hanno nulla da vedere con quei "sindacati" a cui il francese Georges Sorel affidava nella sua tor– bida immaginazione l'ufficio di distruggere la società capitalistica e di CO·· stituire la nuova società del lavoro. Secondo Sorel, la guerra di classe - non la mite lotta di classe dei socialisti riformisti - ma la violenta guerra di classe, deve essere il metodo di azione dei sindacati operai: questi deb– bono essere costruiti dalla classe operaia senza intervento di intellettuali e di politicanti, secondo la necessità della lotta giornaliera, all'infuori della impalcatura amministrativa dello Stato capitalista, per un processo di crea– zione e di sviluppo spontaneo, inconsapevole, istintivo; debbono muovere guerra allo Stato capitalista in tutte le sue istituzioni; debbono senza tregua svuotarlo di tutte le sue funzioni e di tutti i suoi poteri, attribuendosi il di– ritto di legiferare, di riscuotere le imposte, di avere le proprie forze armate, i propri tributi, le proprie scuole; e nella loro lotta senza quartiere debbono fare uso continuo dello sciopero, e di quello che è lo strumento piu efficace di tutti, lo sciopero generale avente come sbocco finale la espropriazione della classe capitalista. Secondo questa dottrina i sindacati di tutti i mestie– ri debbono associarsi in ciascuna città in Camere del lavoro. Le Camere del lavoro devono nella rivoluzione sociale impadronirsi di tutti i poteri delle vecchie municipalità borghesi, e governare le città e i loro distretti con au– torità sovrana; la Confederazione nazionale di tutti i sindacati e di tutte le Camere del lavoro deve prendere il posto del vecchio governo borghese. I della vita, ma si astiene da ogni altra ricerca che possa obbligarlo a dare ai suoi lettori una informazione meno insignificante. Chi legge il libro di PuL EINZIG, The economie fondattons of fascism, London, McMillan and Co. 1933, p. 73 è informato che "i salari in Italia sono piu elastici che in ogni altro paese" ma non ottiene nessuna precisazione che gli permetta di capire che finora l'elasticità ha servito sempre alla compressione e mai alla espansione. 528 BiblotecaGino Bianco

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