Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo stabilito dal contratto collettivo; e quando si venne a stabilire il nuovo sa– lario, fu convenuto che esso dovesse ammontare al salario minimo legale, diminuito del 50% della somma abusivamente sottratta a quel salario le– gale dai padroni. 58 Cosf l'arbitrio dei datori di lavoro fu legalizzato per il 50%, e i funzionari dei sindacati poterono gloriarsi di aver fatto guada. gnare agli operai l'altro 50% ! Dalla rivista ufficiale Sindacati e Corporazioine, gennaio 1933, pp. 47 e 67, e febbraio 1933, p. 253, risulta che nei primi dieci mesi del 1932 le associazioni di datori di lavoro e i sindacati di lavoratori dell'industria trattarono 46.967 controversie individuali; le organizzazioni dell'agricoltu– ra 74.007; e quelle del commercio circa 20.000. Prima della conquista fascista vi erano i "collegi dei probiviri" com– posti di rappresentanti eletti dai padroni e dagli operai, in ogni provincia, per ogni mestiere; essi componevano le controversie individuali senza spese e senza complicazioni di procedura che erano inevitabili nei normali pro– cessi civili. Il regio decreto 26 febbraio 1928, dispose che quelle dispute, quando noh possono essere risolte amichevolmente dai funzionari delle or– ganizzazioni devono essere portate dinanzi ai giudici ordinari assistiti da due periti, uno per il padrone e l'altro per l'operaio. Delle 142.000 contro– versie individuali di cui dovettero occuparsi nei primi 10 mesi del 1932 le organizzazioni dell'industria, dell'agricoltura e del commercio, circa 31.000 furono portate davanti ai giudici ordinari. 59 Di regola queste dispute sono decise a favore degli operai: il che dimostra che i padroni non mettono molta buona fede nella pratica della cooperazione delle classi. Ma la pro– cedura ordinaria è complicata e lenta. Le controversie - leggiamo nel Lavoro del 2 dicembre 1932 - salvo pochissime eccezioni, non vengono mai definitivamente decise con la prima sentenza. Prima di giun– gere alla decisione trascorrono almeno quattordici o quindici mesi. Per le controversie un po' complicate, il termine viene ancora a prolungarsi. Se poi si tiene presente che un discreto numero di cause viene portato all'appello, il corso normale di cotali liti viene ad aggirarsi, all'incirca, sui due anni, senza contare i ricorsi eventuali alla cassazione. Delle 7.341 controversie portate dinanzi ai giudici dalle organizzazioni dell'agricoltura nei primi 10 mesi del 1932, appena un terzo, 2.555, erano state decise nel gennaio 1933; le altre aspettavano il loro destino negli scaffali degli uffici. Eppoi, ottenuta la sentenza favorevole, l'operaio ha fatta appena una parte della strada necessaria per ricuperare quel che gli è dovuto. Ecco quel che leggiamo, a questo proposito, nel Resto del Carlino del 13 gennaio 1933: "Le norme che dovrebbero assicurare la massima sollecitudine non vengono mai osservate"; "non avviene mai che il dispo. sa "Corriere Padano, 11 30 agosto 1932. !l9 In una intervista al corrispondente del "Times," 30 novembre 1932, Mussolini affermò che in sei anni "dal 1927, 18.633 controversie erano state composte. 11 Se solamente per i primi nove mesi del 1932 tre sole Confederazioni dichiaravano che avevano dovuto intervenire giu– dici in 31.000 vertenze individuali, com'è possibile che gli stessi giudici ne abbiano decise appena 18.633 in 6 anni? Soliti misteri delle statistiche fasciste. 524 BiblotecaGino Bianco

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