Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo competitori." D'altra parte chi cercasse di creare un'organizzazione de f acta commetterebbe un atto illegale di opposizione contro il regime. 6 Nel 1931 i capi dell'Azione cattolica, avvantaggiandosi del riconosci– mento accordato nel 1929 a tutte le associazioni che lavorassero per fini religiosi sotto il controllo dei vescovi (art. 43 del Concordato Laterano) tentarono di formare, ai margini dei sindacati fascisti, delle organizzazioni operaie cattoliche destinate a curare lo "sviluppo spirituale" dei loro mem– bri. Il tentativo fu prontamente stroncato. Il segretario generale del par– tito fascista Giuriati, in un discorso del 20 aprile 1931, reclamò per le sole associazioni fasciste il diritto di vigilare sugli interessi tanto spirituali quanto economici dei lavoratori. Per conseguenza, attualmente nessuna organizza– zione de f acta esiste. 7 Per i lavoratori delle ferrovie, delle poste, telegrafi, telefoni ed in ge– nerale per tutti gli impiegati dello Stato, dei comuni, ecc. la legge proibisce l'aggruppamento in sindacati di mestiere. Essa permette loro di sviluppare organizzazioni di mutuo soccorso e di istruzione professionale. I loro direttori nazionali sono nominati dal segretario generale del partito fa– scista. Il presidente di ciascun direttorio nomina a sua volta i segretari delle sezioni locali. Le organizzazioni legalmente riconosciute di datori di lavoro e di la– voratori in tutti i rami, in ogni provincia, sono riunite in Federazioni provin– ciali di datori di lavoro ed in Associazioni provinciali di lavoratori. Le Fede– derazioni e Associazioni di ogni mestiere in tutto il paese sono riunite in Federazioni nazionali. Le Federazioni nazionali formano, a loro volta, do– dici Confederazioni nazionali, sei per i datori di lavoro e sei per i lavora– tori: 1) Industria, 2) Agricoltura, 3) Commercio, 4) Credito e Assicurazio– ni, 5) Trasporti terrestri, 6) Trasporti marittimi e aerei. Datori di lavoro e lavoratori non hanno diritto di raggrupparsi secondo le affinità economiche che essi sentono spontaneamente. I sarti sono indu– striali o artigiani? Gli editori di giornali sono industriali o intellettuali? I mezzadri che lavorano essi stessi, ma impiegano anche braccianti, sono lavoratori o datori di lavoro? In tutti questi casi scabrosi il governo, nella sua onniscienza, decide precisando le categorie nelle quali ognuno deve en– trare. Il governo compila e riforma le "carte" che debbono regolare la vita delle organizzazioni nazionali, provinciali, locali e ratifica le nomine dei presidenti e dei direttod delle Confederazioni e Federazioni nazionali. I segretari e direttort delle organizzazioni provinciali e locali, a loro volta, de– vono essere confermati dal direttorio nazionale della Confederazione da cui la loro organizzazione dipende. Le loro risoluzioni devono essere ratificate 6 Sulle violenze contro i lavoratori di Molinella nel 1926, che tentarono di formare associazioni de facto, leggere SALVEMINI, Simple Annals of fascism, in "Atlantic Monthly," luglio 1927. 7 C. HEIDER, Capital and Labor under Fascism. New York. Columbia University Press, 1933, pp. 236 sgg. 500 BiblotecaGino Bianco

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