Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Capitale e lavoro nell'Italia fascisti l. Le organizzazioni legalmente riconosciute Nella società moderna hanno massima importanza quelle associazioni per mezzo delle quali i datori di lavoro e i lavoratori negoziano e fanno eseguire i contratti collettivi di lavoro. Il piu grande preteso vanto del fascismo è quello di aver dato ai conflitti fra capitale e lavoro una solu– zione che va a vantaggio di entrambe le parti. "La legislazione di altre nazioni," scrisse l'allora ministro della Giustizia, Rocco, nella relazione con cui accompagnò al Senato la legge sulla Disciplina giuridica dei rap– porti collettivi di lavoro, "è dominata dal principio della lotta di classe; noi siamo lieti di aver superato quel principio in Italia. 11 Il "corporativismo" fascista è stato esaltato come la piu alta creazione del genio politico del fascismo. Un perito in diritto internazionale, il prof. P. M. Brown dell'Università di Princeton, ha dato agli Stati Uniti il se– guente annunzio: La piu interessante manifestazione di questa funzione dello Stato si trova nel sin– dacalismo, quella stupefacente creazione del fascismo per la soluzione dello spinoso pro– blema delle relazioni tra capitale e lavoro. I datori di lavoro e i lavoratori di tutte le diverse industrie o professioni sono organizzati in corporazioni distinte con rappresen– tanze comuni in consigli speciali, per la fissazione delle paghe, delle condizioni di la– voro, condizioni di impiego ecc. Si è istituito un efficace meccanismo per l'appianamento delle controversie senza ricorrere allo sciopero. Nessuna altra nazione pare abbia nulla che si avvicini al successo fascista nella protezione degli interessi del capitale ç del la– voro. È questo uno straordinario resultato, meritevole di piu accurato studio e di am– IJ1traz1one. Quali sono le caratteristiche di questo trionfante "corporativismo" fa– scista? La legge del 3 aprile 1926 stabilisce che per ogni gruppo di datori di lavoro e di lavoratori soltanto una organizzazione possa essere legalmente riconosciuta in ogni provincia. Nessuno è obbligato a divenire membro del– l'organizzazione del suo mestiere o della sua professione. Ma ognuno deve Minorities Institute, 1931; FR. BARBALIC, Sloboda ojere Hvvate i Slovenaca u !stri, Trstu i Gorici, Zagreb, 1931. Per le isole dell'Egeo: C. D. e I. B. BooTH, Italy's Aegean Possessions, London Arrow– smith, 1928; SKEvos, ZERVOS, La Question du Dodécanèse, Athènes, Librairie Internationale, 1928. Non esiste nessuno studio sul trattamento fatto dalla dittatura agli abitanti di lingua fran– cese della Valle d'Aosta. La versione fascista è data da LUIGI VILLARI, The Expansion of Italy, London, Faber and Faber, 1930. 1 Da "Quaderno di 'Giustizia e Libertà'," n. 8 agosto, e n. 9, novembre 1933. [N.d.C.] 498 BiblotecaGino Bianco

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