Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Pio XI e gli allogeni Il 31 agosto 1926, le autorità scolastiche di Bolzano prescrissero l'uso dell'italiano, anche nell'insegnamento religioso. Nel luglio del 1927, l'ordi– ne di impartire in italiano l'insegnamento religioso fu esteso alla Venezia Giulia. I preti tedeschi e slavi organizzarono nelle chiese l'insegnamento del– la religione nella lingua materna dei bambini. I fascisti reagirono, invaden– do le chiese e bastonando i preti quando vi si insegnava il catechismo o si facevano prediche in tedesco o in slavo. I cattolici tedeschi e slavi si aspettavano che Pio Xl levasse una voce di biasimo o di protesta. Uno dei doveri fondamentali del papa non è quello di rivendicare le "libertà della Chiesa"? E quale libertà piu essenziale che quella di comunicare ai fedeli gli insegnamenti della Chiesa nella loro lin– gua? Il predecessore immediato di Pio Xl, Benedetto XV, aveva deplorato pubblicamente le brutalità e gli oltraggi a cui i fascisti sottoponevano i preti slavi dell'Istria, "non di altro colpevoli che d'appartenere allo stesso popolo e alla stessa lingua dei fedeli ad essi affidati dalla legittima autorità eccle– siastica." Poteva Pio XI fare altrimenti? I cattolici tedeschi e slavi dimenticavano che un altro papa, Gregorio XVI, aveva abbandonato i preti polacchi alle violenze snazionalizzatrici di Nicola I Zar di tutte le Russie. Nella storia del pontificato romano si tro– vano precedenti per legittimare qualunque politica. Eppoi, precedenti o non precedenti, i casuisti della Curia romana hanno scoperto da un pezzo la distinzione fra la tesi e l'antitesi: la tesi, cioè il giusto, l'ideale, il desidera.– bile; l'antitesi, cioè il reale, il possibile, la triste necessità. Fra due mali bi– sogna scegliere il male minore ed evitare il male maggiore. E siccome non c'è nessun male di cui non ce ne possa essere uno maggiore, voi potete fare tutto quel che vi pare e piace, se non trovate nella vostra coscienza mo– rale un punto fermo che vi impedisca di scivolare all'infinito di concessione in concessione: voi potete uccidere vostro padre, se questo vi è necessario per evitare il male maggiore di uccidere, non solo vostro padre, ma anche vostra madre. Nella coscienza morale di Pio XI sembra che il punto fer– mo al di là del quale non intende mai a nessun costo passare, sia questo: andare d'accordo con Mussolini, l'uomo "inviato dalla Provvidenza" per riconoscere la sovranità della Santa Sede sulla Città del Vaticano, per con– ferire alla Chiesa cattolica, in Italia, una posizione di privilegio sulle al– tre confessioni religiose, e per sborsare a Pio XI un miliardo e settecento– cinquanta milioni di lire italiane. _ I cattolici tedeschi e slavi aspettarono, dunque, invano che Pio XI si facesse vivo per deplorare quel che avveniva nelle chiese dell'Alto Adige e della Venezia Giulia. Solamente nel marzo 1928, conversando col car– dinale Piffl, arcivescovo di Vienna, il papa sentl la necessità di manifestare una op1mone: Il papa, riferendosi all'Alto Adige, ha detto di essere dolorosamente turbato dal rimprovero che gli viene fatto dai cattolici tedeschi e austriaci di non essere intervenuto in favore dell'insegnamento religioso nella lingua materna. Il papa ha soggiunto che ciò 491 BiblotecaGino Bianco

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