Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo portafogli, a condizione, tuttavia, che tali portafogli non dovessero essere né la presiden– za del Consiglio, né il ministero degli Esteri, né quello degli Interni. Mussolini era al centralino della redazione del Popolo d'Italia. Finzi e Schiff-Gior– gini erano nella stanza accanto. Mussolini prese a discutere per telefono con De Vecchi il numero ed il tipo di portafogli offertigli, ed era evidente che, in linea di principio, era pronto a partecipare al gabinetto Salandra. In quel momento Finzi si precipitò su Mussolini e, strappandogli il ricevitore di mano, gridò: "Le Camicie nere marceranno sulla capitale; è già stato versato del sangue; nessun accordo è possibile; non c'è che una sola possibilità di solu– zione, il ministero Mussolini!" Dopo di che interruppe la conversazione. Mussolini meditò un attimo e, rivolgendosi a Finzi, disse: "Hai ragione." Se si dovesse scegliere tra la deposizione di Schiff-Giorgini e la smen– tita di Pinzi, il lettore si domanderebbe a chi dei due credere. È facile tro– vare la risposta se si pènsa che, durante l'inchiesta preliminare sul delitto Matteotti, Pinzi, nella sua deposizione del 4 luglio 1924, negò di aver scritto una certa dichiarazione, di cui dovette riconoscersi autore in un'ul– teriore deposizione del 15 novembre 1924 (v. la mia Dittatura fascista in Italia), e che Pinzi vive in Italia sotto il controllo della dittatura fascista. New Haven, Conn. Pio XI e gli allogeni1 Una consuetudine universale della Chiesa cattolica vuole che il clero parli la lingua dei fedeli, e che l'istruzione religiosa ai bambini sia impar– tita nella loro lingua materna. Perciò le popolazioni tedesche dell'Alto Adige e quelle slave della Venezia Giulia, fervidamente cattoliche nella loro gran– de maggioranza, si sono raccolte intorno ai loro parroci nelle loro chiese, come dietro alle ultime trincee per la difesa della loro lingua. Il Regolamento sull'insegnamento religioso del 10 gennaio 1924 con– senti che nelle zone alloglotte, nel grado inferiore delle scuole elementari, gli insegnanti di religione, designati di comune accordo dai vescovi e dalle autorità scolastiche, dessero l'insegnamento nella lingua localmente usata. E il Vaticano prese atto pubblicamente di questa disposizione, in una circolare del 28 gennaio 1924 della Sacra Congregazione del Concilio. Ma nel 1926 le relazioni fra Pio XI e Mussolini erano diventate ormai cosf cor– diali, che quest'ultimo send di poter muovere all'assalto anche del clero tedesco e slavo con la certezza di non trovare il Vaticano sulla propria strada. 1 Da "Quaderno di 'Giustizia e Libertà'," n. 7, giugno 1933. [N.d.C.] 490 BiblotecaGino Bianco

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