Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo le di certi antifascisti accecati dalla vanità insoddisfatta e dal rancore perso– nale. Ma l'attività, la tenacia, l'entusiasmo dei giovani e delle ragazze, che hanno lavorato sotto la guida del nostro burbero benefico, Saverio De Gen– naro, (applausi) hanno vinto ogni difficoltà ed hanno assicurato il succes– so di questa nostra riunione. Quegli antifascisti che hanno tentato di sabotare questo lavoro, dovreb– bero ricordarsi che a questo mondo c'è posto per tutti. Se hanno rancori personali o differenze di opinioni con i nostri amici di Hoboken, nulla vie~ ta loro di costituire altri gruppi fuori di Hoboken, o magari anche in Ho– boken, lavorando per conto proprio, senza mettersi a sabotare il lavoro de~ gli altri. Il fascismo in Italia non lo faremo cadere noi che stiamo all'estero. Lo faranno cadere gli italiani che stanno in Italia. Quel che gli italiani di America possono e debbono fare è di aiutare coloro che si battono in Italia, raccogliendo i denari necessari per la lotta. Denaro i nostri amici in Italia non ne hanno. Il denaro deve essere fornito dagli antifascisti all'estero. La lotta costa molto: il volo di Bassanesi su Milano nel luglio del 1930 co.– stò 70.000 franchi. Il tentativo di volo che naufragò a Costanza nel novem– bre del 1931, costò 200.000 franchi. La stampa clandestina esige 60 mila franchi all'anno. E queste non sono che le imprese e le spese di cui si può parlare apertamente. Ci sono una quantità di iniziative e di spese in Italia, di cui non si può parlare. Per tutto questo all'estero si deve considerare an– tifascista solo colui che raccoglie denaro per la causa senza far polemiche contro gli altri antifascisti; chi invece di raccogliere denaro, fa polemiche, fa perdere nelle nostre riunioni un tempo prezioso sollevando questioni personali, stancando la gente, e alla fine disperdendo gli amici nauseati di vedere che non si conclude nulla, costoro non lavorano contro il fascismo, ma fanno tutto il possibile per tenerlo in piedi piu a lungo. Il denaro che si raccoglie in America dai gruppi di "Giustizia e Libertà, 11 di cui è fiduciario l'amico Bolaffio, va tutto fino all'ultimo centesimo a Parigi al comitato estero di "Giustizia e Libertà, 11 che se ne serve per la lotta contro il fascismo in Italia; non un centesimo si ferma a mezza strada. E a nome del comitato estero di "Giustizia e Libertà II debbo dichiarare che a Pa– rigi da due anni a questa parte sono arrivati solamente i denari dei gruppi di cui è fiduciario l'amico Bolaffio, da altre parti non è arrivato nemmeno un centesimo. Chi intende raccogliere denaro per altri scopi, che possono essere an– che legittimi, col proposito di spenderli in America, non deve fare uso del nome di "Giustizia e Libertà." Ognuno se ne vada per la sua strada, sotto il proprio nome, sotto la propria responsabilità. Una confusione di uomini e di nomi sarebbe un inganno per chi è invitato ad offrire il proprio denaro. Chi credesse di dare il proprio denaro per la lotta in Italia, sarebbe truffato, in quanto il denaro da lui dato andrebbe in tutto o in parte speso in Ame– rica. I gruppi di "Giustizia e Libertà II non debbono a nessun patto prestarsi a quest'inganno, non debbono mai transigere su questo punto. 486 BibloteGaGino Bianco

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