Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il fascismo e le minoranze1 Le pagine che seguono costituiscono la prima parte di un opuscolo di prossima pubblicazione sulla situazione fatta dal fascismo alle minoranze nazionali". Promesse non mantenute Fissando col governo italiano, nel trattato di Londra del 26 aprile 1915, 1 patti dell'intervento italiano nella guerra contro la Germania e l'Austria, i governi dell'Intesa antigermanica riconobbero all'Italia il diritto di annet– tersi: 1) il Trentino, che è abitato da una compatta popolazione italiana; 2) il Tirolo meridionale, fra il Brennero e Salorno, che è abitato da una quasi compatta popolazione tedesca; 3) le città di Gorizia e di Trieste e le città marittime dell'Istria occidentale, che sono abitate da forti maggioran– ze italiane; 4) il territorio che intercorre fra le città italiane e l'attuale fron– tiera italo-jugoslava, che è abitato da una quasi compatta popolazione sla– va; 5) una gran parte della Dalmazia, che è abitata da una quasi compatta popolazione slava. Le minoranze nazionali Questo contratto fu negoziato e conchiuso in segreto. Ma la campagna che i nazionalisti italiani facevano per dimostrare la legittimità e la neces– sità di tutte quelle conquiste territoriali, fu vigorosamente contrastata in Italia dagli uomini che rimanevano fedeli agli ideali del Risorgimento na– zionale. Finita la guerra, il piu autorevole di questi uomini - Leonida Bis– solati - affermò coraggiosamente che la Dalmazia doveva essere lasciata alla Jugoslavia, che l'Alto Adige doveva rimanere all'Austria, e che alle spalle di Gorizia, di Trieste e dell'Istria occidentale era necessario includere nella frontiera italiana il minor numero possibile di slavi. I nazionalisti e i primi nuclei fascisti, capitanati da Mussolini, sabotarono il discorso che Bis.– solati doveva tenere a Milano nel gennaio del 1919. Ma il testo di quel discorso rimane a dimostrare che il popolo italiano non è formato tutto di nazionalisti e di fascisti. Quando alla fine della guerra le truppe italiane occuparono il Tirolo meridionale, il generale Pecori Giraldi annunziò in un proclama del 18 novembre 1918, che il regno d'Italia, "fondato sulla Libertà e sulla Giu- 1 Da "Quaderno di 'Giustizia e Libertà'," n. 5, dicembre 1932. [N.d.C.] 476 BiblotecaGino Bianco

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