Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo blema dell'emigrazione, evitasse spropositi di politica estera, la massa, che vuole solo mangiare e dormire, rimarrebbe tranquilla. Ma è possibile un miracolo? 1° dicembre Metto a tergo di questa pagina: I) una intervista di Mussolini, divenuto "rinunciatario" (ma c'è una notizia gravissima data dalla Stampa del 30 novembre, l'autenticità del do– cumento è smentita in Jugoslavia, 3 dicembre); II) la notizia della fine del gruppo riformista, cioè della mistifica– zione Bonomi: risultato utile dell'azione fascista; III) un atto di coerenza e fierezza del sottosegretario fascista, Ca– radonna. Se i fascisti continuano a darci fatti di questo genere, vuol dire che è possibile anche il miracolo. E occorrerà prenderne atto, e piegare il capo. Sarà abolito il Commissariato dell'emigrazione. Perché? Il De Michelis era un accentratore presuntuoso e prepotente, che pretendeva nessun operaio italiano dovesse emigrare senza il suo permesso: perciò tormentava in mille modi gli emigranti pretendendo di proteggerli; ma aveva il merito di op– porsi all'invio degli emigranti nel Brasile, senza garanzie, come carne da cannone. De Michelis è defenestrato per i suoi difetti, o per questo suo merito? Il comunicato che annunzia la fine del Commissariato, annunzia su– bito dopo il possibile invio immediato di 20 mila emigranti nello Stato di San Paulo, e l'offerta di 200 mila ettari dello Stato del Paranà nel Brasile per la colonizzazione italiana. È forse il programma di "sfollare" l'Italia? Dietro questo programma deve esserci Pantaleoni col suo genio criminale. E ci debbono essere anche le società di navigazione, che sperano di guaJ <lagnar milioni col trasporto della carne da macello. 2 dicembre Sono ricominciate le polemiche sul Patto di Roma. L'ex prete Preziosi pubblica sul Giornale d'Italia un articolo, in cui dice che né lui né i suoi amici sapevano nulla delle conversazioni Mola-Trumbich e contrappone la inflessibilità di Sonnino alla remissività di Orlando. Ma Sonnino ignorava forse la politica di Orlando? E perché gliela lasciò fare? E lui, Don Pre– ziosi, e i suoi soci perché subirono la inclusione di Prezzolini e mia nel Congresso di Roma? L'ex prete non dice che dopo Caporetto l'on. Sonnino e tutti i seguaci del medesimo, subirono in silenzio la politica rinuncia– taria, perché non sapevano a che santo votarsi, perché vedevano perduta la partita, perché non potevano opporsi a questa prova: c'era una medicina che si provava su un'ammalata spacciata da tutti i medici, come diceva l'on. Orlando. Ma dopo la battaglia del Piave, il Patto di Roma fu buttato per aria, perché chi nella primavera aveva paura diventò eroe nell'estate. Don 22 BiblotecaGino Bianco

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