Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui conto del manganello. La lotta non è contro la proporzionale: è contro il suffragio universale. Si cerca un sistema che permetta di impedirne il fun– zionamento. Col sistema di Mussolini, concentrando le violenze in pochi centri, si possono spostare quelle migliaia di voti, che diano una maggio– ranza fittizia, cioè i 2/3 degli eletti alla lista governativa. Il segreto della lotta è sempre la violenza. Ma questo sistema si potrà perpetuare? La pros.– sima Camera dovrà affrontare il problema della restrizione del diritto elet– torale, o del voto plurimo, o della elezione a doppio grado. Se il fascismo non affronta questo problema, sarà sempre costretto a fare le elezioni colle bastonate. È veramente strana la cecità con cui i conservatori e i fascisti affrontano i problemi elettorali. Se nel 1919 fu evitata una crisi rivoluzionaria, questo fu dovuto al suffragio universale: i contadini e gli operai e i piccoli borghesi smobilitati si buttavano nelle lotte elettorali sperando di fare per questa via una rivoluzione legale; e cosf perdettero l'occasione per la rivoluzione vio– lenta. Il diritto elettorale è uno sfogatoio per i malcontenti; come il regime costituzionale è un paracadute per i re. Ritornate alle monarchie personali: e nelle condizioni della società moderna, alla prima grande crisi la mo– narchia salta per aria: come in Russia, Germania, Austria. Restringete il diritto elettorale, e trasformerete in rivoluzionari tutti coloro che non hanno speranza di mutare col voto legalmente l'orientamente politico del paese. Quanto alla proporzionale, si deve solamente ad essa se nel 1919 si sal– varono. dal disastro 250 deputati non socialisti e non popolari. Se ci fosse stato il sistema maggioritario_ col collegio uninominale, pochissimi liberali sarebbero stati eletti: Giolitti sarebbe caduto anch'esso. I liberali furono eletti ovunque in minoranza grazie alla proporzionale. L'Italia è stata go– vernata dal 1919 in poi da ministeri, in cui la maggioranza dei ministri era arrivata alla Camera solo in grazia della proporzionale! Si attribuisce alla proporzionale la impossibilità della formazione di governi omogenei. Ma questa impossibilità nasce dalla mancanza di una opinione pubblica uniforme su tutti i problemi di politica estera ed interna. La classe dirigente italiana è ignorante e disorientata: pretende molto, poten– do poco: tenta e non riesce; non sa quel che vuole; è sempre scontenta; si di– vide e suddivide in gruppi e gruppetti e ogni partito è una specie di torre di Babele. In queste condizioni è illusione ricercare un governo omogeneo. I fascisti possono, bastonando e uccidendo, conquistare 380 deputati fascisti o fascistoidi riducendo a 150 i socialisti e i popolari di sinistra. Ma quei 380 deputati in maggioranza saranno compatti? Avranno idee comuni? Neanche per idea. Le difficoltà cresceranno di giorno in giorno. E fuori della Camera ci sarà una massa inquieta, irritata, pronta a rivoltarsi. Certo se Mussolini ristabilisse l'equilibrio del bilancio, risolvesse il pro- 21 BiblotecaGino Bianco

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