Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Dittatura e democrazia guardie" svaniscono. Per fare lo stufa tino di lepre, ci vuol la lepre. Per fare un'avanguardia ci vogliono gli avanguardisti.5 Qualcuno ha affermato di recente che 20 mila pastori della Basilicata non hanno il diritto di impedire a 20 mila operai della Fiat di fare la rivolu– zione socializzatrice. Quel qualcuno non ha pensato che prima di arrivare a insegnare la buona educazione a 20 mila pastori della Basilicata, i 20 mila operai della Fiat - tra i quali, appena qualche migliaio si metterebbe in marcia - caso mai dovrebbero passare sul corpo di parecchie altre ventine di migliaia di artigiani, piccoli e medi coltivatori, commercianti, professio– nisti, ed anche ... operai industriali prima nello stesso Piemonte e poi in tutte le altre regioni, che stanno fra la Fiat di Torino e i pastori della Basilicata. Per fortuna gli operai della Fiat hanno piu buon senso di certi intellettuali che a furia di inghiottire astrazioni hegeliane e marxiste hanno perduto ogni senso della realtà. III I problemi dalla cui soluzione dipende il benessere materiale e il pro– gre~so intellettuale e morale di una comunità debbono essere affrontati, sia pure a costo di errori costosi e di penose esperienze, da tutti i cittadini volon– terosi, in libera concorrenza, non da una oligarchia armata che si attribui– sce il monopolio della infallibilità e pretende il potere in base al semplice principio che essa sola è rivoluzionaria e tutti gli altri sono reazionari. An– che se ci si dimostrasse che i comunisti, dopo averci imposta la loro dit– tatura, ci renderebbero tutti ricchi, saggi e felici, noi rifiuteremmo, per rispetto alla nostra dignità di uomini, una felicità, una saggezza ed una ricchezza, che non fossero frutto delle nostre esperienze, dei nostri errori, dei nostri dolori, ma ci fossero imposte a furia di piombo e galera. Se una riforma ci appare economicamente e politicamente necessaria, non intendia– mo renderla causa di degradazione morale per i nostri concittadini, impo– nendola ad essi a mano armata, senza consentir loro né di discuterla prima di adottarla, né di criticarne i risultati e annullarla, se la esperienza la di– mostri dannosa. Un beneficio che non possiamo discutere o respingere, non intendiamo neanche accettarlo. Poco ci importa se chi intende imporre con la forza la sua volontà, parli in nome del "proletariato," mentre chi ci tiene oggi i piedi sul col– lo parla in nome della "nazione." Non è la "nazione," che esercita oggi la dittatura fascista; e non sarebbe il "proletariato" che eserciterebbe doma– ni la dittatura comunista. Un esercito mercenario, proveniente dalla picco– la borghesia intellettuale e dagli elementi peggiori delle classi lavoratrici, ct opprime oggi nell'interesse di un capitalismo parassitario,· esoso e stu- 5 Il 67% della popolazione operaia italiana si trova concentrato nel Nord, il 15% nel Centro, il 12% nel Sud e il 6% nelle isole. 457 BiblotecaGino Bianco

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