Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo di Aosta, di Cuneo, essi dovrebbero andare a cercare col lanternino gli agri– coltori che non fossero medi o piccoli proprietari, o per la meno fittaioli o mezzadri. Questi ultimi aspirano non a "socializzare" le terre che coltiva– no ma ad "espropriare" i proprietari a cui debbono pagare l'affitto o una parte delle raccolte: invitateli a espropriare, e vi acclameranno; invitateli a socializzare, e vi prenderanno a fucilate. Idem idem per i medi e piccoli proprietari. Nuclei piu ragguardevoli di salariati non legati a nessun pezzo di terra, si trovano nelle provincie di Vercelli, di Alessandria, di Novara. Ma anche qui i medi e piccoli proprietari, i fittavoli, i mezzadri, preval– gono strabocchevolmente sui proletari veri e propri. Nel 1925, in 14 villag:– gi, scelti in tutte le zone del circondario di Vercelli e perciò rappresentativi dell'intero territorio, il Pugliese trovò 8.263 proprietari su una popolazione di 56 mila anime 4 ; cioè calcolando che ad ogni proprietario corrisponda una famiglia di cinque persone, abbiamo che i 4/5 della popolazione apparten– gono alla classe proprietaria; né il restante appartiene tutto alla classe pro– letaria, perché esso include i bottegai, i professionisti, gli impiegati, ecc. Fra gli 8.263 proprietari, soli 13 possedevano oltre 500 giornate (piu di 100 et– tari) di terreno. Per tagliare le unghie di questi 13 ricchi proprietari, non c'è bisogno di nessuna dittatura: basta l'iniziativa dei fittaioli e mezzadri e delle minoranze proletarie e il favore o almeno la indifferenza della restante massa dei medi e piccoli proprietari. Ma andate ad annunziare a tutti que– gli 8.263 proprietari che intendete fare la socializzazione universale e sen. tirete la musica. Se vorrete socializzare tutte le attività economiche - in~ustriali, com– merciali, agricole - in tutto il Piemonte, e se vorrete assicurare dovunque il dominio delle "avanguardie" comuniste locali sulla "piccola borghesia reazionaria" - si dice cosf, vero? - dovrete avere anche voi in permanenza la vostra Milizia, la vostra Ovra, il vostro Tribunale Speciale, il vostro confi– no, le vostre carceri, le vostre fucilazioni. E le "avanguardie" di Torino a– vranno un gran da fare a correr qua e là nelle loro "spedizioni punitive" con– tro le rivolte della "classe reazionaria" che poi sarebbero i nove decimi del Piemonte. Per spingere i piemontesi ad abbattere il regime fascista in modo che non siano piu possibili in Italia le "spedizioni punitive" fasci– ste, dobbiamo prometter loro la delizia delle "spedizioni punitive" comuniste. Una situazione analoga a quella del Piemonte si avrebbe in Lombar– dia, nella Liguria, a Trieste e dintorni immediati, e in quelle zone dell'E– milia orientale in cui vi sono ragguardevoli nuclei di braccianti disposti a prendere nella ideologia comunista il posto del proletariato industriale. Ma via via che procediamo verso il centro d'Italia, e dal Centro al Sud - salvo per qualche limitata zona delle Puglie e della Sicilia - le famose "avan- 4 SALVATORE PUGLIESE, Produzione, Salari e Redditi in una regione vinicola italiana, negli "Annali di economia" dell'Università Bocconi, 1927, p. 48. 456 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=