Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui la radice del male è altrove: la ignoranza politica della classe dirigente italiana, intendendo per classe dirigente i giornalisti, gli alti funzionari civili e militari, i candidati alla Camera, gli eletti, i senatori, gli organizza– tori, le persone influenti comunque. Questo è lo spaventoso malanno del– l'Italia. E non si rimedia cambiando legge elettorale. Ci vorrebbero venti anni di tempo e di lavoro per rieducare la nostra classe dirigente. Ma il tempo non basta, occorrono gli educatori: e le università, le scuole medie, la stam– pa servono· a diseducare. Unica via di uscita sarebbe di trovare un gruppo di una ventina di uomini - non è punto difficile trovarli - che per venti anni si dedicassero a un lavoro di coltura politica, specialmente per mezzo di un settimanale assai ben fatto, il quale orienterebbe a poco a poco la opi– nione di molti giornalisti e uomini politici. Ma occorre del. denaro. Ci vorrebbe un gruppo di uomini benestanti, che potessero sacrificare 60 mila lire il primo anno, 40 mila il secondo anno, 20 mila il terzo anno. Se mi offrissero questa base finanziaria, riprenderei l'Unità. E dedicherei a questo lavoro gli ultimi anni della mia vita intellettuale. 28 novembre Boldrini mi racconta che a Cerreto Guidi, vicino a Empoli, in que– st'estate, i fascisti tentarono di conquistare una cooperativa amministrata da comunisti. Costrinsero l'amministrazione a dimettersi, e presentarono una list.a di venti candidati per le altre elezioni. La massa dei soci, impauri– ta, prornetteva di votare la lista fascista. Boldrini fece stampare lui a Fi– renze un'altra lista, la portò a Cerreto: la fece circolare di nascosto. Nella votazione la lista di Boldrini ebbe 140 voti; quella fascista 13 voti: m<;:no del ·numero dei candidati. · A Cecina tutti i soci di una cooperativa. furono costretti ad i_scri.verl:ìj al fascio. Nelle elezioni del Consiglio i fascisti fecero la loro scheda; ma fµ– rono esclusi da maggioranza e minoranza, ebbero la maggi~ranza i socia- listi, e la minoranza i popolari. • . Fenomeni analoghi a quello dei tramvieri di Firenze di cui mi parlava il 26 novembre, Minervini. 28 novembre Sono uscite in questi giorni rivelazi~ni assai importanti sul modo, con cui fu preparata· l'impresa di Fiume. Sonnino faceva le viste di star~ al pat– to di Londra, ma eccitava lo stato maggiore a tener desta la questione di Fiume, perché "fosse corretto l'errore" del patto di Londra. La çittadiQ.anza di Fiume doveva chiedere l'autonomia: in seguito dall'autonomia si sareb– be passati all'annessione (Er~ Nuova). La spedizione di D'Annunzio poi, fu 19 BiblotecaGino Bianco

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