Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Icy tomba son corps dégarni de plumage Laissant tous braves coeurs de sa chute envieux. O bienheureux travail d'un esprit glorieux, Qui tire un si gran gain d'un si petit dommage; O bienheureux malheur plein de tant d'avantage, Qu 'il rende le vaincu des ans victorieux I Un chemin si nouveau n'estonna sa jeunesse. Le pouvoir lui faillit mais non la hardiesse, Il eust pour le bruler des astres le plus beau. Il mourut poursuivant une haute adventure, Le ciel fut son désir, la mer sa sépulture. Est-il plus beau dessein, ou plus riche tombeau? È curioso notare che il sonetto di Desportes è la traduzione di un so– netto cii Sannazaro, che Lauro doveva poi riprodurre nel Golden Book o/ ltalian Poetry. Ma piu che dal poeta francese, piu che dal poeta italiano, piu che dalla memoria di suo fratello Valente, Lauro trasse la ispirazione dalle convinzioni morali e politiche a cui aveva oramai dedicato il suo cuore. Naturalmente l'uomo non deve essere giudicato su quanto scrisse a ventisei anni. C'erano in lui ben altre possibilità spezzate dalla morte. Nell'estate del 1928 gli fu offerto l'ufficio di segretario della società "Italia-America" negli Stati Uniti. Questa organizzazione, sorta nel 1920 per promuovere le buone relazioni fra i due paesi, si era cosf cambiata a poco a poco dopo il 1923 che era diventata organo di propaganda fascista. Dapprima Lauro rifiutò. Non potevo accettare - scrisse nell'agosto del 1928 a persona amica - senza fare un compromesso colla mia coscienza e tradire i miei principt Nella conferma ufficiale dell'offerta affermano che l'ufficio è assolutamente apolitico. Ma è ovvio che l'ufficio ren– de necessaria un'attitudine favorevole al fascismo e che non è possibile sfuggire all'obbli– go di diventare strumento di propaganda fascista. Forse non si resero conto di questo fatto e credono di potere tenersi fuori dalla politica. Ma al punto a cui siamo arrivati, nulla rimane in Italia che sia apolitico, e per quanti sforzi si facciano, non è possibile rimanere neutrali. Eppoi la mia nomina avrebbe dovuto essere "convalidata" da Musso– lini. Certo lui l'avrebbe passata pensando che io sono ancora favorevole al fascismo. Ma io non avrei potuto accettare sapendo che egli avrebbe rifiutato il consenso se avesse co– nosciuto la mia fede. Sarebbe stato disonesto approfittare della sua ignoranza sul mio cambiamento per escamoter da lui un favore. Ma tutti gli amici insistevano che accettasse. Chester Aldrich, che era diventato allora presidente della società "Italia-America," ed era generoso amico dell'Italia e liberale sincero, gli garentf che avrebbe dovuto fare so– lamente opera di coltura disinteressata. Si arrese. E in verità nei due anni in cui egli occupò l'ufficio, la Società tenne una condotta onesta e dignito– sa. Ma si sentiva a disagio. La repugnanza contro il fascismo cresceva. Ri– peteva spesso a se stesso e agli amici che non era lecito starsene inerti in– nanzi a tale disastro morale. Bisognava far qualcosa. Ma che cosa? Nella primavera del 1929, quando ci incontrammo per la prima volta in New York, egli mi domandò che cosa avrei io pensato se un aeroplano 440 Biblotecal;:jinoBianco

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