Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo La traduzione dell'Antigone di Sofocle, pubblicata nel 1927, è in lui il primo indice del passaggio all'antifascismo militante. Antigone, che Lau– ro ha prescelto per il suo lavoro, viola la legge scritta per obbedire al co– mando della legge morale. Al 1927 appartiene anche Icaro, la sola completa opera poetica che rimanga di lui. Nessuna influenza dannunziana in questo poema. Nessu– na traccia del provincialismo sgonfiane, volgare e selvaggio, che dominava nel pensiero fascista allora. Lauro ha definitivamente scelto la sua fede e la proclama senza veli. 2 Icaro e suo padre, Dedalo, sono schiavi di Minosse. Dedalo ha sco– perto il ferro, e con questo assicura a Minosse la dominazione del mondo. È il tecnico che bada solo alla sua arte. Vive in solitudine, non ha fede ne– gli uomini, vorrebbe uscire di schiavitu, ma non pensa che a se stesso: "che so io di tiranni e libertà?" Icaro è il poeta che sogna un mondo nuovo di uomini liberi ed eguali, e intende operare per raggiungerlo. La spada, che suo padre ha regalata al tiranno, egli avrebbe voluto brandirla per liberare il popolo. Taluno forse si contenta lungi da le mischie abbeverarsi, esule al mondo, di irreali sogni; ma il mio sogno nel centro della mischia trarre lo voglio, e sia reale e armato. Gli aedi nuovi piu grandi eroi sognano e gloria piu alta che d'uccidere sul campo figli di madre e incendiar città. - E quale gloria sognano? - La vera! Il tempo dei liberi e dei saggi su quanto oscuro e prono e iniquo ancora opprime il mondo; il sorgere d'un tempo nuovo e ferace e a le vittorie inteso de lo spirito umano su la morta materia e su la torpida ignoranza. Dedalo costruisce le ali per volare: lui e suo figlio potranno sfuggire alla servitu e tornare liberi nella loro patria. Icaro ha una mira piu vasta: II nuovo mondo che sorge senza ceppi e senza vincoli di muraglie e di frontiere, uno ed uguale per gli uguali, libero per liberi, che accerchia le diverse genti, sfatte dall'odio, in una sola azzurra patria, luminosa e immensa: il cielo, o Fedra, il cielo, ecco il mio regno! 2 Icaro fu fatto conoscere al pubblico anglosassone da una perfetta traduzione in inglese di Ruth Draper, alla quale l'illustre letterato Gilbert Murray aggiunse in prefazione un com– mosso ricordo di De Bosis. 438 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=