Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Lauro De Bosis blicò La Canzone di Legnano, D'Annunzio Le Vergini delle Rocce, Pascoli alcuni dei suoi migliori Poemi Conviviali. La sua casa fu convegno a quan– to di meglio la intelligenza italiana e non italiana contò in Roma fra il 1890 e il 1920: poeti, pittori, musicisti, scienziati, critici, giornalisti, uomini po– litici. Pubblicando nel 1922 la traduzione del Prometeo Liberato di Shelley, scrisse nella dedica: Ed ora a te, Adolfo Lauro, figlio mio! Pur dedicata a tua madre, questa traduzione ti appartiene: perché io sono lieto di pubblicarla unicamente per rendermi a un tuo desi– derio. Come si può resistere a una domanda lampeggiata dagli occhi tuoi? Tu dunque va' e portala ai vivi, tu giovinetto. Nel 1924, in una nota alla quarta edizione delle sue rime Amori ac Si– lentio, respinse il rimprovero di aver ceduto "a un certo andazzo di poesia democratica o socialista in voga al declinare dell'Ottocento": Cosi avessi fiato pari al mio animo veemente per inalzare per sempre il mio verso in grido di protesta e d'indignazione contro tutte le insolenze, contro tutte le iniquità, per la difesa e per la elevazione degli umili, per salutare le fide cittadinanze ideali ... che i poeti cercano, con indefettibile animo, dalle altezze dei loro sogni 1 Non è questa fede la lampada comme~sa alle loro mani, alla quale, sola, si riconoscono? Giungerà ella a rischiarare la tenebra? Mod il 28 agosto dopo crudele malattia sopportata con stoicismo eroico. La madre di Lauro apparteneva a una famiglia americana di origine in– glese, che dal New England aveva proceduto verso il Middle West al tempo dei "pionieri." Era figlia di un ministro protestante che fondò la Chiesa Me.– todista Episcopale in Italia. Era vissuta in Italia fino dalla infanzia. La casa paterna fu la migliore scuola di Lauro e contribuf piu che ogni altra influenza alla formazione della sua vasta coltura e della sua solida struttura morale. Studiò chimica all'Università di Roma, dove si laureò nel 1922. Ma la poesia, la filosofia e la critica letteraria erano le sue vere passio– ni. Era buon grecista. La sua traduzione dell'Edipo Re di Sofocle fu rappre– sentata nel 1923 allo Stadio del Palatino, e l'anno seguente fu data alle stampe. Gli anni formativi della sua adolescenza videro la prima guerra mondia– le (1914-1918) e quella crisi di smarrimento che apd la via al trionfo di Mussolini (1919.-1922).Lauro seguf con simpatia la prima fase del movimento fascista. La città di Roma, in cui viveva, era immune dalle forme piu bestiali del fascismo, i giornali non ne parlavano o attribuivano tutte le responsabili– tà ai "sovversivi," ed era facile a un giovane inesperto non vedere nel fa– scismo che un risveglio del sentimento nazionale offeso. Ma non prese rriai parte attiva in quel movimento. La politica non lo interessava. Gli studi lo assorbivano intero. D'Annunzio era allora l'idolo della gioventu. Lauro ne 435 BiblotecaGino Bianco

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