Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

I fascisti a casa Il conflitto tra cattolici e fascisti proseguirà inasprendosi sempre di piu, finché un bel giorno i fascisti saranno stufi di ubbidire al papa o gli ita– liani di ubbidire sia al papa che a Mussolini. I fascisti a casa' Al Direttore dell'" Economist" Signore, nella mia lettera, pubblicata nell'Economist dell'll luglio 1931, ho pun– tualizzato il fatto che è impossibile giudicare esattamente le condizioni ma– teriali e morali di una città e i sentimenti dei suoi abitanti, in poche ore di visita, sotto la pioggia, tra un treno e l'altro. La risposta di Villari, pub– blicata sul vostro numero del 25 luglio 1921, evita gli argomenti addotti dalla mia lettera e sposta la discussione su un piano completamente di– verso, sostenendo la tesi che: a) la crisi economica che travaglia l'Italia è una conseguenza della crisi mondiale; b) la crisi italiana è meno acuta di quella mondiale; c) le condizioni dell'Italia prefascista erano peggiori di quelle di oggi. Vorrei chiederle ancora una volta di permettermi di dimo– strare attraverso quali metodi il Villari tenta di confondere ai Suoi lettori i termini del problema. a) La crisi economica italiana, lungi dall'essere il risultato della crisi mondiale, si era già manifestata nell'autunno del 1926 e andò facen– dosi molto piu aspra nel 1927. In un discorso del 9 novembre 1927, Musso– lini ammise francamente: "C'è stata una crisi ed è stata grave. Essa era inevitabile a causa della politica monetaria di cui il regime assume la pie– na responsabilità. A che punto è oggi la crisi? Sono convinto che la sua . ' ,, massuna punta e stata superata. La massima punta non era superata affatto. In un altro discorso del 22 giugno 1928, Mussolini dové riconoscere che la crisi continuava, ma ripe– té: "Credo se ne veda la fine." Ma non se ne vide la fine. Nonostante .le sue assicurazioni del 9 dicem– bre 1928: "Siamo usciti dalle acque pericolose; siamo in piena convale– scenza," il 2 ottobre 1929 fu costretto ad ammettere: "Proprio in questi giorni si è visto il culmine della crisi. Ci siamo lasciati alle spalle la notte, siamo in marcia verso l'alba." 1 Da "The Ecunomist," London, 29 agosto 1931. [N.d.C.] 431 BiblotecaGino Bianco

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