Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo di novanta milioni di lire offerta da Mussolini in espiazione dei peccati del– l'Italia. Non sono problemi astratti quelli che stanno rompendo i buoni rap– porti tra Vaticano e fascisti. Ma quando il problema è quello di quando l'Azione Cattolica sia o non sia autorizzata ad invadere la sfera della vita quotidiana o di quanto gli insegnanti delle scuole pubbliche possano o non possano insegnare, secondo i termini dell'art. 36 del Concordato, l'argomento non riguarda solo Pio XI, dittatore della Chiesa cattolica e Mussolini, dit– tatore dello Stato fascista. Riguarda in tutta l'Italia i seguaci dei due dit– tatori, gli uni organizzati nell'Azione Cattolica, gli altri nel partito fasci– sta. Se cede il papa, si sentono ingannati i cattolici. Se cede il duce, si sen– tono gabbati i fascisti. I dittatori possono scomunicare o arrestare i loro ne– mici, ma non possono trascurare l'opinione dei loro sostenitori. La polemica tra giornali cattolici e giornali fascisti si svolge in condi– zioni di assoluta inferiorità per i giornali cattolici. Non appena essi usano un tono o un argomento sgraditi ai fascisti, vengono immediatamente sop– pressi. Un settimanale di Vicenza, Vita giovanile, diceva del papa il 6 lu– glio 1929: Da nessun altro capo, se non da lui, possiamo aspettarci la verità. Da nessun'altra luce, se non dal suo splendore, deve esserci mostrato il cammino. A nessun'altra fonte, se non alla sua sorgente, possiamo soddisfare la nostra sete. Perché egli solo possiede 1 segreti della vita eterna, cos1 come Cristo glieli ha rivelati. La censura soppresse l'articolo con questa motivazione: Sotto lo stimolo di un giusto devoto omaggio al supremo pontefice, tende a sot– trarre la gioventu italiana alla legittima autorità dello Stato italiano e delle istituzioni italiane. L'episodio piu carattenstico della "guerra in tempo di pace" è la sop.– pressione della copia della Civiltà Cattolica del 20 luglio 1929. Questa vec– chia e famosa rivista, compilata dai gesuiti, non fu mai soppressa dai go– verni liberali che, secondo la rivista stessa, violarono tutte le libertà umane e divine fintanto che non sopraggiunse il fascismo a restaurare la pace reli– giosa in Italia. La soppressione della rivista da parte dei fascisti fu dovuta ad un articolo di carattere storico che sosteneva come Napoleone I avesse concluso un secolo fa un concordato con Pio VII e come, avendolo violato fosse stato punito da Dio ed inviato a morire a Sant'Elena. Dietro l'ombra di Napoleone il censore scorse il profilo di Mussolini. Pio XI consolò i fedeli difensori di Pio VII dando al direttore della Civiltà Cattolica, padre Rosa, una medaglia d'oro fiammante. Ma poco do– po padre Rosa fu colpito da una dolorosa malattia d'orecchi e andò in Spagna a farsi curare da un famoso specialista di Barcellona; come se in Italia non si potessero trovare specialisti. 430 BiblotecaGino Bianco

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