Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo di lavoratori: emigranti senza ritorno.2 Ciò significa che, sebbene la netta emigrazione sia diminuita negli ultimi anni, i vuoti fatti dalla guerra nel– le classi lavoratrici italiane non sono stati ancora colmati. In Italia il pro– blema della popolazione non è ancora urgente: Annibale non è ancora alle porte. La situazione attuale dovrebbe durare ancora almeno dieci anni per diventare pericolosa. Frattanto l'Europa centrale sta sviluppando e rico– struendo rapidamente le sue attività economiche e avrà probabilmente di nuovo bisogno delle maestranze italiane. Gli Stati Uniti stanno comincian– do a realizzare gli inconvenienti dovuti alla sospensione dell'immigrazio-. ne proveniente dall'Europa meridionale; negli Stati del Nord i negri stan– no sostituendo la mancanza di manovalanza europea. È probabile che tra poco gli americani desiderino ancora una volta l'immigrazione dei bianchi. Inoltre, in Italia, la natalità è in diminuzione. Nel 1902, quando la popolazione era di 32.500.000 uomini, nascevano in Italia 1.100.000 bambini ogni anno. Nel 1925, con una popolazione di 40.000.000 di uomini le nascite ammontavano a 1.150.000. Nel 1926 nacquero 20.000 bambini in meno ri– spetto al 1925. Le nascite restarono quasi stazionarie, mentre la popolazione aumentò di piu di 7.000.000 di individui. L'incremento della popolazione italiana durante gli ultimi venticinque anni è quello causato non da un'al– ta natalità, ma da una diminuzione della mortalità, dovuta al migliora– mento del tenore di vita e delle condizioni igieniche. Ma mentre la vita non può essere prolungata oltre certi limiti, la diminuzione della natalità è illimitata. Dopo il discorso del maggio 1927, in cui il "duce" ordinò pe– rentoriamente alle donne italiane di crescere e di moltiplicarsi, queste si comportarono di male in peggio: procrearono quell'anno 50.000 bambini in meno rispetto al 1926. È perciò probabile che nei prossimi venticinque an– ni l'incremento della popolazione segua una curva verso il basso. Se questo fenomeno dovesse continuare, sia pure senza accelerare il suo ritmo annuncia seriamente il Popolo d'Italia il 20 dicembre 1927 - tra venti anni al piu tardi non vi sarebbe piu sovrabbondanza di nascite e subentrerebbe la decadenza della popolazione. Se non cosf urgente e disperato come proclamano i fascisti, un proble– ma della popolazione esiste effettivamente in Italia. La diminuzione della natalità è un fenomeno lento, e dipende da condizioni economiche, morali e religiose che nessun governo può controllare. Fino a quando una costante diminuzione della natalità non ristabilirà l'equilibrio tra popolazione e mez– zi di sussistenza, un gran numero di italiani sarà costretto ad emigrare an– cora per molti anni. In queste condizioni, quale atteggiamento dovrebbero adottare coloro che, fuori d'Italia, pensano in termini non già di real Polùik ma di giu- 2 MORTARA, La salute pubblica in Italia durante e dopo la guerra, Bari, Laterza, 1925, pp. 107-556. 422 BiblotecaGino Bianco

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