Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il problema della sovrapopolazione in Italia D'altro canto, la politica coloniale fascista non risolverebbe il proble- 1na della sovrapopolazione italiana anche se riuscisse a procurarsi nuovi territori. Le ex colonie tedesche in Africa non sono adatte alla mano d' ope– ra bianca. L'Italia possiede la colonia Eritrea sul Mar Rosso. Per trent'anni questa colonia ha vissuto in pace, governata da abili amministratori che hanno fanno del loro meglio per il suo benessere. Questo territorio ha og– gi 4.283 abitanti di origine italiana, ha cioè assorbito in media, soltanto 150 italiani all'anno. L'acquisto di terre nell'Africa centrale accrescerebbe il prestigio dei diplomatici e degli uomini politici; avvantaggerebbe funzio– nari militari e civili a spese del contribuente in patria; se costituisse una fonte di risorse, potrebbe venir sfruttato da capitalisti cui il governo aves– se concesso il monopolio, ed aumenterebbe cosf indirettamente la ricchez– za italiana. Ma non assorbirebbe mai in misura noteyole gli emigranti ita– liani. Piu adatte alla mano d'opera agricola, specialmente a quella dell'Italia meridionale, sono le terre site sulle sponde del Mediterraneo. Ma le pla– ghe mediterranee non possono ospitare una popolazione piu densa di quella attuale, senza rivoluzionare le proprie condizioni economiche. Trasforma– zioni su larga scala implicherebbero enormi investimenti di capitale impie– gati a lunga scadenza. Per fornire i capitali necessari all'incremento dello sviluppo agricolo nelle nuove colonie, il governo italiano dovrebbe dissan– guare l'Italia. Cosi: il lavoro per gli emigranti nelle colonie sarebbe creato soltanto dall'instaurazione di un'economia di fame nella madre patria. Il numero dei disoccupati italiani aumenterebbe, e piu rapidamente di quel– lo degli emigranti assorbiti dalle colonie. Lo squilibrio tra popolazione ed impiego, invece di riassestarsi, si aggraverebbe. Per concludere, il problema della popolazione italiana sarebbe dispe– rato se non vi fossero altri metodi di soluzione oltre "l'espansione o l'esplo– sione." L'Italia sarebbe condannata alla fame e all'anarchia. Ma fortunata– mente1e cose non stanno COSI male come i fascisti sostengono. III È vero che la cns1 seguita alla guerra mondiale ha disorganizzato le correnti d'emigrazione italiana dirette verso l'Europa centrale e che la si– tuazione è resa ancor piu grave dal rigido protezionismo esercitato dagli Stati Uniti, Canada e Australia nei confronti della mano d'opera. Dobbia– mo tuttavia ricordare che, durante la guerra, 560.000 uomini in età di_la– vorare caddero al fronte; di un milione di feriti, molti perirono durante gli anni successivi e piu di mezzo milione di individui mod a causa di epidemie. Perciò, tra il 1915 ed il 1919, l'Italia perse un milione e mezzo 421 BiblotecaGino Bianco

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