Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il problema della sovra popolazione in Italia1 I Per nutrire la sua popolazione, l'Italia deve importare grandi quantità di grano e, per far funzionare le sue industrie, deve importare quasi tutte le materie prime: ferro, carbone, cotone, rame, petrolio, ecc. Essa paga que– ste importazioni in tre modi. Prima di tutto, esporta in cambio i propri prodotti; in secondo luogo, vende i prodotti italiani agli stranieri che, at– tratti dalle sue bellezze naturali e dai suoi tesori d'arte, affollano l'Italia, e in terzo luogo, paga, attraverso il lavoro degli emigranti: il denaro che que– sti inviano alle loro famiglie in Italia e di cui le loro famiglie vivono, aiuta queste ultime a pagare le importazioni necessarie alla loro esistenza. Se l'e– sportazione, l'industria turistica o l'emigrazione diminuiscono, la capacità di pagamento delle importazioni italiane subisce un'eguale diminuzione. Si può valutare l'importanza che ha l'emigrazione nella vita economica italiana dai seguenti dati. Nel 1880 l'Italia aveva 28.000.000 di abitanti; ora ne ha 41.000.000. Durante gli ultimi cinquant'anni, 28 milioni di italiani sono emigrati in cerca di lavoro; 18.000.000 sono rientrati, 10.000.000 si sono sistemati all'estero. Nei cinque anni che precedettero la guerra, la media annua fu di circa 700.000 emigranti, con una media di 500.000 rim– patriati. Si ebbe, cioè, una emigrazione netta di circa 200.000 unità all'anno. Con la guerra, alcuni dei canali attraverso i quali, prima del suo inizio, venivano instradate le correnti di emigrazione italiana sono stati bloccati. Gli Stati Uniti ed il Canada hanno chiuso le porte. La Germania, l'Austria e la Svizzera assorbono oggi solo una piccolissima frazione dell'emigrazione prebellica. L'immigrazione in Francia è fortemente diminuita fin dal 1925. Nel 1927 l'Italia aveva 240.000 emigranti, contro 170.000 rimpatriati; la emigrazione netta era cioè diminuita di 70.00Q,unità. Uno dei problemi vitali dell'Italia è oggi quello di trovare lavoro per quell'eccedenza di popolazione che non viene piu assorbita dai paesi stranieri. I fascisti ritengono che questo problema possa essere risolto soltanto con l'acquisto di nuove colonie dove mandare gli emigranti italiani. "L'avvenire dell'Italia è sul mare," dichiarò Mussolini in un discorso dell'8 aprile 1926. "L'Italia chiede alle altre potenze il riconoscimento del suo incontestabile bi– sogno di terra e di sole" (intervista di Mussolini con la Deutsche Tageszei– tung; 14 novembre 1926). "L'Italia deve espandersi o esplodere" (intervista di Mussolini con il Daily Express, 12 gennaio 1927). Il nuovo impero coloniale italiano dovrebbe comprendere la maggior par- 1 Da "Contemporary Review, 11 17 novembre 1928. [N.d.C.] 417 Bibloteca Gino Bianco

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