Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il primo dovere: conquistare la Nuova Libertà E ammiccano con l'occhio. Quell'ammiccamento vuol dire: "Essi seminano e noi raccoglieremo. Non noi li eccitiamo alla lotta; sono essi che, a loro rischio e pericolo, si butteranno nella lotta. Quando essi ci avranno sbaraz– zato, a loro spese, dei fascisti, allora ci faremo noi avanti a salvare la so– cietà dal comunismo, come persone per bene che non hanno avuto nessuna responsabilità né nei delitti fascisti né nel tentativo comunista.,, Noi rifiutiamo queste abilità. A furia di abilità di questo genere siamo stati trascinati nel precipizio. L'uomo abile crede di ingannare gli avversari, e il piu delle volte inganna e disorienta gli amici. L'esperienza italiana dimostra precisamente questo: che le abilità non hanno mai servito a nulla; oggi in Italia è necessario dare la certezza che oltre al movimento comunista, esiste la possibilità di un altro movimento antifascista, non meno attivo e non meno aggressivo, moralmente degno di seppellire il fascismo. È necessario presentare agli spiriti questa terza alter– nativa: un programma.. di nuova libertà per tutti. Questo programma non ci è possibile presentarlo senza distingue~lo nettamente dal programma co– munista. Non ci è possibile raccogliere intorno a questo programma uomi– ni risoluti a realizzarlo, se non diamo a questi uomini un'idea chiara dei fini che debbono raggiungere, e dei mezzi necessari a raggiungere quei fini. Noi non scriviamo con la speranza di convincere i comunisti. Noi scri– viamo col proposito di richiamare i non comunisti a rendersi conto con chiarezza del problema che essi debbono risolvere. Gli uomini dalle idee confuse sono anche uomini dalla volontà vacillante. E le idee chiare non si improvvisano da un momento all'altro nei cervelli che sono stati per an– ni tenuti nella confusione. I comunisti sanno quello che vogliono. Anche noi dobbiamo sapere quel che vogliamo. Chi vuol lavorare e deve racco– gliere intorno a sé altri uomini per lavorare, non può tacere; deve spiegare quel che vuole. Piu chiaro parla meglio è. Noi non intendiamo essere né in– gannatori né ingannati, né truffatori né truffati. Noi non intendiamo mie– tere dove altri ha seminato. Noi intendiamo seminare e mietere. Ognuno mieterà in proporzione di ciò che avrà seminato. Della rivoluzione antifa– scista non intendiamo lasciare il monopolio a nessuno. Vogliamo avere in essa la nostra parte di responsabilità e di autorità, la massima parte possi– bile di responsabilità, e di autorità. Perciò parliamo chiaro. Noi non ci spaventiamo se i comunisti fanno propaganda rivoluzionaria. Anche noi facciamo propaganda rivoluzionaria. Se ci si offrirà una buona occasione per dare a nostro conto un buon colpo di spalla, non domandere– mo ai comunisti il permesso di darlo. Se i comunisti si muoveranno prima di noi, noi ci butteremo avanti insieme con loro e cercheremo di sorpassarli. Chi avrà miglior filo tesserà miglior tela. Ripetiamo con Machiavelli: "Qui non bisogna claudicare, ma farla all'impazzata: e spesso la disperazione truova de' rimedi che la electione non ha saputo truovare.,, Se potrçmo pre– venire la dittatura comunista, la preverremo. Se non potremo prevenirla, 403 iblotecaGino Bianco

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