Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il primo dovere: conquistare la Nuova Libertà 1 a) che le limitazioni alla libertà individuale, rese necessarie dalla convivenza sociale, siano eguali per tutti i cittadini; 2a) che le limitazioni siano consentite liberamente dalla maggioranza e si spostino via via che variano i criteri morali accettati dalla maggioranza; 3a) che chiunque non approvi le limitazioni volute dalla maggioran– za, abbia bens.1l'obbligo di rispettarle finché non siano riformate, ma abbia anche il diritto di criticarle con lo scopo di mutare l'opinione della maggio– ranza e ottenerne la riforma. In un regime libero, la Zt:bertàdella minoranza è limitata dal diritto di governare, che spetta alla maggioranza; ma la libertà della maggioranza è limitata dal diritto di dissenso e di opposizione, che spetta a tutte le mino– ranze e agli individui isolati. Inviolabilità della persona, inviolabilità del domicilio, libertà di pen– siero, libertà di parola, libertà di culto, libertà di stampa, libertà di asso– ciazione, libertà di riunione, libertà di voto, sono le "libertà politiche" man,– cando le quali la minoranza perde ogni diritto di dissenso e di opposizione. Le "libertà politiche" sono un diritto inalienabile delle minoranze e dell'in– dividuo isolato di fronte al diritto di governare che spetta alla maggioranza. Esse debbono essere regolate affinché non sia lecito alla minoranza o agli individui isolati di sopraffare con la violenza la maggioranza; ma non pos– sono essere da nessuna maggioranza, per nessuna ragione, per nessun pre– testo, annullate. Dove i governanti rispettano le "libertà politiche" delle opposizioni, ivi è un pubblico nemico colui che predica o pratica l'uso dei metodi rivolu– zionari per la conquista del potere. In regime di libertà la rivoluzione è uno spreco di violenza inutile, in quanto la maggioranza può essere con– quistata con la persuasione alle idee dell'opposizione; ed è un atto di pre– potenza della minoranza contro la maggioranza, se questa non si lascia per– suadere dagli argomenti dell'opposizione. In entrambi i casi, la rivoluzione e la predicazione della rivoluzione sono delitti e come tali è giusto che essi sieno repressi. L'Italia oggi non è un paese libero. È un paese di dittatura. Una oli– garchia armata gode di tutte le libertà, anche di quella di ammazzare i pro– pri avversari. Essa stabilisce i limiti dei diritti propri, a suo arbitrio e senza consentire discussione, e li impone con la forza legale ed illegale al resto della popolazione. L'Italia è ritornata politicamente allo Stato selvaggio. Chi non fa parte della oligarchia, non ha altra funzione che quella di obbe– dire. Il diritto di dissenso e di opposizione è totalmente soppresso. I fa– scisti ci r~petono ogni giorno che essi stanno compiendo una rivoluzione. Se ci negano ogni diritto, se non trovano sufficienti neanche le loro stesse leggi per opprimerci, se ricorrono all'illegalismo selvaggio per paralizzarci, se saccheggiano la nostra casa, se ci mandano a domicilio coatto, se ci ban– discono, se ci assassinano, questo è perché "siamo in tempo di rivoluzione." Essi esercitano su di noi il diritto della rivoluzione vittoriosa, e ci sfidano 393 BiblotecaGino Bianco

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