Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il primo dovere: conquistare la Nuova Libertà mente imparando il valore della libertà. Il futuro potrà dimostrare se le classi piu abbienti agirono saggiamente permettendo alla "mano nera" di abolire la Costituzione sotto la quale il popolo italiano ha progredito per settant'anni e contribuito alla vittoria della grande guerra. Cordialmente. 20 Warwick Square London S.W.l Il primo dovere: conquistare la Nuova Libertà 1 I. lA libertà La libertà è per te, operaio che mi leggi, il diritto di rifiutare il tuo lavoro, se le condizioni, che ti sono offerte dal padrone, non ti convengono; il diritto di accordarti coi tuoi compagni per offrire o rifiutare collettiva– mente il lavoro delle tue braccia; il diritto di muoverti per cercar lavoro da una fabbrica all'altra, da una città all'altra, senza render conto dei tuoi mo– vimenti a nessun sindacato, a nessun fascio, a nessuna questura. La libertà è per te, industriale, il diritto di scegliere per i tuoi capitali l'investimento che ti sembra piu produttivo, senza domandare permessi e pagar taglie ai bu– rocrati di Roma e ai ras provinciali. La libertà è per te, commerciante, il diritto di andare all'estero quando lo richiedano i tuoi affari, senza dover prima render conto a nessuno delle tue opinioni politiche, senza dover aspet– tare settimane e mesi per ottenere il passaporto, senza dover versar beveraggi a nessun fascista per ottenerlo. La libertà è per te, avvocato, ingegnere, ra– gioniere, il diritto di esercitare il tuo ufficio senza perdere il pane se difendi in un processo civile un antifascista, se il tuo successo professionale dà om– bra ad un concorrente che sia disposto a pagare il fascio perché ti faccia saccheggiare lo studio ed escludere dal sindacato. La libertà è per te, im– piegato, che mi leggi, il diritto di non essere licenziato da un momento al– l'altro per far posto a un fascista, o di non vedere il tuo stipendio, la tua carriera, la tua sede mutati, senza nessuna ragione di servizio, ad arbitrio di chi comanda, a scopo di pressione o di rappresaglia politica. La libertà è per me intellettuale che scrivo queste pagine, jl diritto di esporre le mie opi– nioni politiche, sociali, religiose, economiche, senza vedere la mia casa in– vasa come quella di Croce, senza vedere i miei libri buttati dalla finestra nella strada come quelli di Bracco, senza essere sottomesso alla sorveglia.IJ.za 1 L'opuscolo, che è il n. 1 della collana clandestina di "Nuova Libertà," è datato: Roma, luglio 1928. Dove, com'è chiaro, vale solo l'indicazione di data. [N.d.C.] 391 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=