Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Mussolini fa l'uomo forte soltanto in Italia, dove può corroborare i suoi argomenti con l'impiego del manganello. Non osa giocare a carte scoperte all'estero. Si nasconde il volto dietro una ma,schera di pretesti infantili o di grossolane menzogne. La propaganda alfestero insiste sul pericolo della pubblicità accordata dai giornali ai grandi processi. Certo, il fatto che la stampa discuta i pro– cessi nel corso della procedura è un grosso inconveniente. Ma la nuova legi– slazione fascista non l'ha evitato del tutto: mentre ha soppresso i giornali antifascisti ha lasciato campo libero ai piu selvaggi eccessi dei giornali fascisti. Il seguente estratto appartiene ad un articolo del vice segretario del partito fascista, ed è stato pubblicato in Milizia fascista del 23 ottobre 1926: I giornali annunciano prossima la discussione del processo Zaniboni-Capello. Chie– diamo di non avere alcuna pietà. Tutto ciò che può parlare in favore dei criminali, le loro decorazioni di guerra, la loro posizione sociale, il loro grado nell'esercito, deve costituire un aggravante della loro colpa, un delitto in piu. Chiediamo la pena di mor– te. La nostra richiesta non è illegale, ma moralmente giustificata. Il fascismo non può restare impassibile di fronte alla farsa di una sentenza comune per gente capace dei piu infernali delitti. 12 Nel maggio del 1927, un certo Girolimoni fu arrestato in Roma per avere, durante i tre anni precedenti, violato ed ucciso parecchie bambine. Qualche settimana dopo fu posto in libertà, avendo dimostrato in modo irrefutabile la sua innocenza. Ecco due lettere apparse ,su tutti i giornali poco dopo il suo arresto: 1 ) È con la piu grande gioia che ringraziamo la polizia che, agli ordini e sotto l'autorità del duce, ha deciso di porre fine ad una serie di abominevoli delitti. Oggi è l'Italia che giudica la pena da infliggere a quel mostro. Pensiamo che i lavori forzati, l'impiccagione, la fucilazione siano delle pene terribili, ma non abbastanza terribili per delitti tanto diabolici. Il colpevole è un mostro, una bestia feroce, e la sua fine deve essere degna della sua brutalità. 2) Il popolo, privato della soddisfazione di vedere gli infami Zaniboni e Capello condannati a morte, ha ora il sacrosanto diritto di pretendere che questi mostri dall'ap– parenza umana, siano uccisi senza altri processi. Quando i giudici, in sede di istruttoria, furono costretti a dichiarare che i disgraziati erano innocenti, la stampa ebbe l'ordine di mantenere il silen– zio sull'esito del processo. Per dare un'esatta idea della verità, bisogna riconoscere che in Italia v1 sono oggi tre specie di processi: a) processi in cui gli accusati sono fascisti. I giornali non sono auto– rizzati a pubblicare che le notizie fornite dal governo; b) processi in cui gli accusati sono antifascisti. I giornali possono pub- 12 Non è questo d'altronde l'unico esempio dell'ingerenza dei giornali fascisti nella pro– cedura giudiziaria. 388 Biblon~t;a Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=